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Alle PMI conviene investire nelle StartUp

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Lo dimostra il report Open Innovation 2017 presentato alla Smau da Italia Startup

Per le imprese italiane che hanno investito in startup sono in aumento sia la redditività che lo sviluppo, e contemporaneamente le startup crescono meglio e falliscono meno. 
Il Convegno “Osservatorio Open Innovation e CVC 2017 Corporate Venture Capital (CVC), 2017”, promosso da Italia Startup in partnership con BTO Research e Cerved Group ha portato all’attenzione della platea l’andamento significativo dei dati che indicano chiaramente un netto aumento dei ricavi e riduzione del rischio di fallimento per le startup partecipate.

Il Report ha analizzato gli sviluppi e le potenzialità del CVC (corporate venture capital) ovvero gli investimenti da parte di aziende di ogni dimensione nelle nuove società italiane ad alto tasso di innovazione. Tale fenomeno riguarda prima di tutto le grandi imprese: nel 2016, il 6,7% delle principali aziende italiane hanno partecipazioni in startup. A colpire, però, è soprattutto il ritmo di crescita: si registra infatti il 34% rispetto allo scorso anno.

Lo stesso andamento viene confermato per le PMI e Microimprese: nonostante solo il 2% delle medie imprese investa in startup, il tasso di crescita è addirittura superiore a quello delle grandi aziende: +39%. E lo stesso vale anche per le piccole imprese (tra le quali investe lo 0,7%, con una crescita del 45%) e le microimprese (0,6% con +30% su base annua). Il ritmo scende soltanto quando si analizzano i dati delle holding e delle finanziarie, tra le quali solo lo 0,6% ha delle partecipazioni in startup e la cui crescita si ferma a un più timido 23%. 

Perché per le PMI sembra essere conveniente investire nelle Startup?

Prima di tutto investire in startup non è un peso ma una spinta per il proprio bilancio: infatti le imprese acquisiscono una quota di minoranza (nel 4,5% dei casi e la maggioranza nel 18,3%).
L’obiettivo di queste partnership nella maggior parte dei casi è l’espansione delle potenzialità della propria azienda coerentemente con il lancio del piano Industria 4.0 ed in linea con quanto avviene anche oltreoceano (basti pensare, per fare solo l’esempio più noto, al massiccio investimento da parte di Google nella startup DeepMind, specializzata nella ricerca & sviluppo nel campo dell’intelligenza artificiale).

Un bene per tutto il Paese

Il nord resta l’area più prolifica sia per le imprese che per le startup. Non sorprende quindi che la maggior parte degli investitori in Corporate provenga da questa area geografica, ma comunque si riscontra una notevole crescita della quota delle imprese centro-meridionali che investono in startup: dal 31 al 34% rispetto al report dello scorso anno. 
I capitali, insomma, non rimangono concentrati in una sola area del paese, ma si muovono di regione in regione.
Si può concludere così che, secondo i dati, il flusso va verso una geografia dell’innovazione più inclusiva e diffusa. 

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