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Proroga cartelle e incentivi per sicurezza lavoro, Conflavoro PMI in Senato su DL Fiscale – VIDEO

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Conversione del Decreto Fiscale, scarica la memoria Conflavoro e guarda l’intervento di Roberto Capobianco

Questa mattina (2 novembre) Roberto Capobianco presidente nazionale di Conflavoro PMI è intervenuto al Senato in merito alla conversione in legge del decreto fiscale (Dl 146/2021). Il DDL 2426 è stato oggetto dell’audizione delle commissioni riunite Finanze (presidente Luciano D’Alfonso) e Lavoro (presidente Susy Matrisciano). Le questioni affrontate da Roberto Capobianco riguardano la rottamazione-ter e il pagamento delle cartelle, il capitolo Ricerca e sviluppo, i costi di quarantena del lavoratore a carico del datore di lavoro e la necessità di incentivare la sicurezza sul lavoro.

 

Rottamazione ter e pagamento cartelle

Conflavoro PMI, in merito alla Rottamazione Ter, chiede al Senato di prevedere la possibilità di diluire oltre il 30 novembre 2021 almeno il pagamento degli importi superiori a euro 10 mila euro. Contestualmente, l’associazione chiede di diluire ancora di più i termini utili per il pagamento delle cartelle, portandoli a 180 giorni (ne sono a oggi previsti 150).

 

Quarantena a carico del datore di lavoro

“Il DL Cura Italia – spiega Roberto Capobianco – equipara la quarantena dei lavoratori alla malattia, con gli oneri a carico dei datori di lavoro e dell’Inps posti a carico dello Stato, per gli anni 2020 e 2021. Il nuovo decreto Fiscale, però, spazza via questa previsione e addirittura lo fa in modo retroattivo a partire dal 31 gennaio 2021. Secondo Conflavoro PMI si tratta di una vera e propria tassa alle imprese, le quali non riceveranno rimborsi né per gli oneri dei primi 3 giorni di malattia/quarantena né per il 50% dei costi per i giorni dal quarto al ventesimo”.

“L’unico sostegno alle aziende – ricorda Roberto Capobianco – è un esiguo rimborso forfettario pari a 600 euro a lavoratore. Il fatto che poi, ovviamente, questa somma prima promessa e poi rimossa fosse già iscritta in bilancio tra i crediti da incassare per le aziende, rende il tutto molto più complicato adesso. Serve quindi la cancellazione di questa parte del decreto fiscale”.

 

Salute e sicurezza sul lavoro

Conflavoro PMI condivide quanto previsto nel decreto in esame anche se i dati sugli infortuni e sulle malattie professionali in Italia continuano ad essere ancora troppo elevati. L’associazione, pertanto, chiede alle commissione Finanze e Lavoro di palazzo Madama che l’Aula introduca nuovi strumenti per arginare i drammatici numeri. Come? “Promuovendo una diversa cultura della sicurezza – sostiene Roberto Capobianco – dove la formazione non sia più un costo per le imprese, ma un investimento che porti inevitabilmente benefici non solo al sistema Lavoro, bensì a tutta la società. Serve quindi incentivare le attività di comunicazione sociale sulla salute e sicurezza, ma serve soprattutto potenziare il sistema di premialità”.

“Inasprire le sanzioni, come ha dimostrato il recente passato, non serve realmente a valorizzare il corretto approccio alla sicurezza. Dunque – conclude il presidente di Conflavoro PMI – fermo restando che chi sbaglia deve pagare, è anche necessario introdurre concreti incentivi, finanziamenti e una defiscalizzazione a favore di tutte quelle imprese ‘virtuose’ che hanno investito per migliorare le condizioni di prevenzione nei luoghi di lavoro e sono in regola con le norme su igiene, salute e sicurezza”.

 

Guarda l’intervento di Roberto Capobianco


Scarica la memoria presentata in Senato da Conflavoro PMI
Conflavoro PMI Audizione A.S. 2426 01.11.21 1

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