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Proroga Cig, allarme di Conflavoro Pmi: “Dal 26 marzo una settimana senza cassa”

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Guai in arrivo per chi sta usando in modo continuativo la Cig, Conflavoro scrive al governo

C’è un vuoto normativo pericoloso relativo alla cassa integrazione. Va riempito subito con un provvedimento urgente senza aspettare la conversione in Parlamento del nuovo decreto, perché altrimenti a fine marzo ci sarà una settimana in cui le aziende non potranno licenziare e i lavoratori non saranno coperti dalla Cig. E si creerà un danno economico sia per le imprese sia per i dipendenti”.  È l’allarme lanciato da Conflavoro PMI dopo l’entrata in vigore del DL Sostegni, che prevede il prolungamento degli ammortizzatori sociali con decorrenza dal 1° aprile.

“Il problema – sottolinea il presidente di Conflavoro PMI, Roberto Capobianco – è grave perché migliaia di aziende sono in cassa integrazione continua da mesi. E quindi esauriranno prima del 31 marzo le 12 settimane di Cig o integrazione salariale ulteriori concesse dalla legge di Bilancio e da utilizzare entro quella data. Quindi con il 26 marzo, scadenza delle 12 settimane se utilizzate in continuità, si ritroveranno a non poter licenziare e a dover gestire, senza alcun sostegno, i propri dipendenti che non riceveranno la nuova tranche della cassa prima del 1° aprile”.

“Abbiamo quindi inviato una richiesta urgente al premier Mario Draghi, al ministro Andrea Orlando e ai sottosegretari al Lavoro Tiziana Nisini e Rossella Accoto per un provvedimento che permetta la continuità di cassa a tutte queste aziende anche per gli ultimi giorni di marzo, chiedendo che possano anticipare la richiesta di una settimana rispetto alla tabella di marcia del DL Sostegni. Inoltre – conclude il presidente di Conflavoro PMI – abbiamo chiesto che non ci sia obbligo di iscrizione ai Fondi di solidarietà. Ad esempio a FSBA lo richiede per permettere alla aziende artigiane di fare domanda di Cig, ma il Tar ha ampiamente chiarito la questione e questa richiesta è illegittima”.

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