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Flat tax, Rdc, pensioni, il presidente Roberto Capobianco ospite a ‘L’Aria che tira’ su La7

Durante la puntata di ieri (1 novembre) si è parlato di reddito di cittadinanza, di flat-tax incrementale e pensioni

ll presidente nazionale Conflavoro PMI è stato ospite all’Aria che tira su La7. Durante la puntata di ieri (1 novembre) si è parlato di reddito di cittadinanza, di flat-tax incrementale e pensioni.

Fra gli ospiti anche l’economista Giuliano Cazzola, Elisabetta Gualmini, europarlamentare PD, Luigi De Magistris (Unione Popolare).

Gli interventi del presidente Roberto Capobianco

Il governo Meloni promette di “smantellare” il reddito di cittadinanza (rdc): “La soluzione non è il reddito di cittadinanza – ha detto il premier – ma il lavoro”.

“Il principio del reddito di cittadinanza va necessariamente rivisto – ha detto il presidente Roberto Capobianco durante l’intervento -. Il progetto originale prevedeva percorsi di formazione e di avviamento al lavoro anche tramite navigator, ma non è stato rispettato. Secondo il dato Anpal, su 2milioni e 300mila percettori del reddito di cittadinanza, solo circa 66mila 670 sono stati considerati inoccupabili. Quindi bisogna rivederlo e utilizzare le risorse a disposizione per incentivare le assunzioni e soprattutto la formazione attiva”. 

Pensioni anticipate e dentro i giovani? “Abbiamo bisogno di pensare ai giovani. Il turnover è necessario per rigenerare il mondo del lavoro. Serve ‘un patto’ fra le due generazioni che consenta di investire nelle assunzioni, negli sgravi contributivi e nel facilitare l’accesso al mondo del lavoro”.

“Più assumi e meno paghi”, ha detto il premier Meloni, ma “le pmi, che rappresentano la quasi totalità del tessuto imprenditoriale del Paese, non possono permettersi di assumere un numero troppo elevato di dipendenti – dice il presidente Capobianco -. Siamo però sicuri che con il ministro Calderone ci sarà una doverosa attenzione al mondo e alle esigenze delle piccole e medie imprese. 

Riguardo la flat tax, quella tradizionale prevedrebbe un’aliquota fissa (ipotesi al 15%) per tutti gli scaglioni di reddito; mentre quella incrementale proposta dal governo Meloni, andrebbe a differenziarsi sull’incremento di reddito che si verifica tra un anno e un altro.

“La flat tax incrementale può essere giusta – ha detto Capobianco – ma non senza aver prima approvato una riforma del fisco che semplifichi le questioni amministrative di un’azienda. L’imprenditore non deve essere colui che si arricchisce, ma colui che genera produttività”. 

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