Politica La settimana politica: i primi risultati delle elezioni e le nuove polemiche sul PonteAlle elezioni il centrosinistra conquista Genova e Ravenna al primo turno. Sul fronte internazionale, Trump sposta i dazi annunciati al 50% per l’UE al 9 luglio martedì 27 Maggio 2025mercoledì 4 Giugno 2025 Array Al netto dei risultati definitivi, le elezioni amministrative appena concluse, che hanno coinvolto oltre un centinaio di comuni italiani, hanno confermato il drammatico fenomeno ormai ricorrente della progressiva discesa della partecipazione al voto. In molte realtà urbane l’affluenza, durante la giornata di domenica 25, ha faticato a raggiungere il 45%, scendendo in alcuni casi anche sotto il 40%. A fine tornata elettorale, lunedì 26, l’affluenza – pur bassa, solo un elettore su due è andato a votare – ha invece visto un incremento della media nazionale fino al 56,29% che, di fatto, risulta in linea rispetto a quella di cinque anni fa, quando si fermò al 56,32%. Genova e Ravenna hanno visto la vittoria alle elezioni del centrosinistra al primo turno , eleggendo sindaci Silvia Salis e Alessandro Barattoni. Taranto e Matera andranno al ballottaggio, con il centrosinistra avanti. Anche a Bolzano l’astensionismo è rimasto comunque protagonista – solo quattro elettori su dieci si sono recati alle urne -, ma spicca la vittoria del centrodestra, che per la prima volta vince le elezioni e riesce a conquistare la guida dell’amministrazione comunale con Claudio Corrarati, che sarà il primo Sindaco di centrodestra nella storia della città. Elezioni, terzo mandato: nuova polemica Restando nel campo delle province autonome e delle elezioni, il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge della Provincia autonoma di Trento che prevede l’estensione da due a tre del numero massimo di mandati consecutivi per il Presidente della Provincia, scelta che ha generato tensioni all’interno della maggioranza. La Lega si è opposta votando contrario e richiamandosi alla tutela dell’autonomia, con il Segretario Matteo Salvini che ha ridimensionato l’episodio definendolo una “questione locale”, mentre il Presidente trentino, Maurizio Fugatti, ha commentato parlando di un “atto istituzionale molto pesante contro le prerogative dell’autonomia trentina, con una chiara valenza politica”. Il Ponte che divide Sempre Matteo Salvini, ma stavolta in veste di Vicepremier e Ministro delle infrastrutture, resta al centro del dibattito sul progetto più divisivo di tutti, ovvero il Ponte sullo Stretto di Messina. Dopo l’approvazione del decreto legge infrastrutture da parte del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Repubblica ha promulgato il provvedimento espunto dalla norma sui controlli antimafia. Quest’ultima, nella versione licenziata dal Governo, assegnava la competenza dei controlli antimafia per il ponte sullo Stretto di Messina al solo Ministero dell’Interno, convogliando sul Viminale tale coordinamento come già avviene in casi di emergenza o quando l’organizzazione di alcuni eventi ha tempi molto stretti, stavolta in un’area ad elevato rischio di infiltrazioni mafiose. “La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina – ha precisato il Quirinale in una nota – La norma proposta prevedeva invece una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Ma il Ministro non si arrende e promette un emendamento parlamentare al decreto con l’obiettivo di riproporre la norma. Rating e finanza pubblica: Moody’s premia l’Italia Segnale incoraggiante è arrivato dall’agenzia Moody’s, che ha confermato il rating Baa3 per l’Italia e alzato l’outlook da stabile a positivo, presentando il giudizio come una valutazione favorevole rispetto alla stabilità politica, al contenimento del deficit e all’impostazione della politica economica. Il principale fattore di miglioramento del risultato di bilancio è stato identificato in una riduzione della spesa grazie al taglio del superbonus, ma anche la forte crescita delle entrate derivanti dalle imposte, prevalentemente sul reddito delle persone fisiche, ha fatto la propria parte. Il Ministro Giorgetti ha espresso soddisfazione: “Il giudizio di Moody’s è il frutto del lavoro serio e silenzioso che stiamo portando avanti dall’inizio del governo”. Ancora minacce di dazi dagli USA: l’incognita Trump Torna infine a scatenarsi l’incertezza sui mercati a causa di nuove dichiarazioni del Presidente USA Donald Trump, che ha minacciato l’introduzione di dazi del 50% su alcuni prodotti europei a partire dal 1 giugno, generando ancora preoccupazione tra le imprese italiane più esposte all’export. Dopo una lunga telefonata con la Presidente della Commissione Europea Von der Leyen, il Tycoon ha accettato di posticipare l’entrata in vigore al 9 luglio – scadenza che coincide con quella già accordata ad aprile dopo la prima introduzione di dazi nei confronti anche di altri Paesi. Soddisfazione è stata espressa da ambo le parti, che sembrerebbero convergere sull’opportunità di ottenere più tempo per la conclusione di un accordo fruttuoso. 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