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IGP Bergamotto di Reggio Calabria, nuova assemblea pubblica con Conflavoro Agricoltura

Previtera (presidente Conflavor Agricoltura e Comitato promotore per l’IGP Bergamotto di Reggio Calabria: “Masaf convocherà Regione”

L’assemblea pubblica a sostegno dell’IGP Bergamotto di Reggio Calabria, la terza in due mesi, è stata un successo di partecipazione e interesse. Si è svolta sabato (4 maggio) alla biblioteca comunale di Brancaleone (RC) e in prima fila, tra i relatori, ha visto numerose parti sociali e bergamotticoltori che, uniti, continuano a chiedere alla regione Calabria di tornare sui propri passi dopo aver fermato l’iter di riconoscimento dell’IGP Bergamotto.

Uno stop che aveva lasciato spiazzato anche il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, che a metà dicembre aveva invece concluso un iter lungo due anni e mezzo e approvato l’IGP.

L’impegno del Comitato promotore per l’IGP Bergamotto

Uno sforzo partito dal basso, quello per il riconoscimento, grazie al Comitato promotore per l’IGP Bergamotto di Reggio Calabria presieduto da Rosario Previtera e che riunisce appunto le massime sigle del settore agricolo.

Previtera, che è anche presidente di Conflavoro Agricoltura, si dimostra comunque fiducioso nonostante la battuta d’arresto a partita ormai conclusa. “Il 5 giugno 2024, Giornata mondiale dell’ambiente, saranno trascorsi tre anni dalla presentazione dell’istanza dell’Igp al Ministero e alla Regione Calabria. Ritengo – afferma – che a questo punto sia solo una questione di tempo l’ottenimento dell’IGP a fronte di quanto ormai è emerso e continua ad emergere. Non si può rimanere in stallo per altri due anni a causa di motivi futili e senza alcuna base giuridica”.

Previtera: “Partita per l’IGP Bergamotto si può ancora vincere”

“Il Masaf convocherà la Regione – spiega il presidente di Conflavoro Agricoltura – in seguito alla comunicazione del 28 febbraio proprio del dirigente del Dipartimento agricoltura calabrese che, dopo tre anni, si ricorda che non gli piace più l’IGP, ormai approvata, a fronte di una Dop oggi dimostratasi virtuale. Tale conta dei numeri tra soggetti che presentano una domanda simile, mostreranno però la differenza reale: più di 500 aderenti e più di 800 ettari per l’IGP a fronte di una ventina di operatori del consorzio della essenza DOP. Ma si perderà altro tempo prezioso inutilmente”.

“Ecco perché confido ancora nel governatore Occhiuto e nell’assessore Gallo, per una risoluzione immediata e indolore per come immaginato: si approvi l’IGP, visto che esiste e, subito dopo, quando gli studi necessari saranno pronti, si potrà pensare unitariamente alla eventuale conversione in Dop”, conclude Rosario Previtera.

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