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Inflazione, a ottobre sfiora il 12%. I dati Istat

A ottobre l’inflazione sfiora il 12%. “Bisogna risalire al marzo 1984 per un tendenziale dell’indice generale NIC pari a +11,9%”, commenta l’Istat.

“Sono per lo più i Beni energetici, sia quelli regolamentati sia quelli non regolamentati, a spiegare la straordinaria accelerazione dell’inflazione di ottobre 2022 – commenta l’Istat -. È necessario risalire a giugno 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +13,0%) per trovare una crescita dei prezzi del carrello della spesa”.

Nel frattempo il governo Meloni annuncia nuove misure “a sostegno di famiglie e imprese, un aiuto imponente per creare un argine al caro-energia. Un’emergenza che ci costringerà a rinviare alcuni provvedimenti in programma”.

Quindi, si prevede un decreto legge Aiuti, con la proroga dei crediti d’imposta sulle bollette per le imprese e con il taglio delle accise sui carburanti fino, si ipotizza, al 31 dicembre.



I dati Istat sull’inflazione

Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di ottobre 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un +3,5% su base mensile e del +11,9% su base annua (da +8,9% del mese precedente).

La forte accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei beni energetici, la cui crescita passa da +44,5% di settembre a +73,2%, sia regolamentati (da +47,7% a +62,1%), sia non regolamentati (da +41,2% a +79,5%). In misura minore ai prezzi dei beni alimentari (da +11,4% a +13,1%), sia lavorati (da +11,4% a +13,4%), sia non lavorati (da +11,0% a +12,9%) e degli altri beni (da +4,0% a +4,5%). Rallentano invece i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,7% di settembre a +5,1%).

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,0% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,8%.

Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +12,5% a +17,9%), mentre rallentano di poco quelli dei servizi (da +3,9% a +3,7%); si amplia in misura marcata, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,6 di settembre a -14,2 punti percentuali).

Accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +10,9% a +12,7%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,4% a +8,9%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni energetici regolamentati (+28,4%), degli energetici non regolamentati (+28,3%) e in misura minore a quelli degli alimentari non lavorati (+2,4%), degli alimentari lavorati (+1,7%) e dei beni non durevoli (+0,7%); in calo invece, a causa per lo più di fattori stagionali, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (entrambi -0,8%).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,0% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 4,0% su base mensile e del 12,8% su base annua (da +9,4% nel mese precedente).

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