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Conflavoro PMI: “Irpef, affiancare spending review a riforma fiscale” – Scarica l’indagine del Centro studi

A quanto ammontano i versamenti Irpef e che peso hanno rispetto alla spesa pubblica? Lo spiega Conflavoro PMI nell’ultima indagine del proprio Centro studi, giungendo alla conclusione che rimodulare le aliquote Irpef senza una decisa spending review vanificherà la riforma fiscale. I versamenti Irpef sono di oltre 103 miliardi e 413 milioni di euro per i 18 milioni e 273 mila lavoratori dipendenti e di oltre 62 miliardi e 744 milioni per i 4 milioni e 977 autonomi. Questo nel solo 2022. La spesa pubblica, sempre nel 2022, è stata invece di 1084,9 miliardi pari al 56% del PIL. Cifre monstre, quelle del Centro studi di Conflavoro PMI, elaborate su un campione reale di lavoratori dipendenti e autonomi appartenenti a differenti categorie al fine di stimare l’Irpef e le addizionali pagate in un anno attraverso l’utilizzo di un metodo statistico induttivo.

I versamenti Irpef in una vita tra lavoro e pensione

L’indagine di Conflavoro PMI prende a riferimento diverse casistiche. Un lavoratore dipendente con un reddito annuo di 27.912,64 euro versa 218.858,40 euro di Irpef e addizionali durante 40 anni di vita lavorativa e 106.503,32 euro in 22 anni di pensione, per un totale di oltre 325 mila euro in 62 anni.

Un autonomo con reddito annuo di 39.096,33 euro versa invece 481.606,99 euro in 40 anni di vita lavorativa e altri 116.370,10 euro in 22 anni di pensione, per un totale di 598 mila euro in 62 anni.

Capobianco: “Ok rimodulazione Irpef, ma tagliare spesa pubblica”

“Nel 2022 23,5 milioni di lavoratori hanno versato in media una cifra incredibile come 166 miliardi e 158 mila euro di Irpef, la spesa pubblica è stata invece di 1.085 miliardi. Si evince quindi l’urgenza di una radicale riforma fiscale – spiega Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro PMI – ma altrettanto chiaro è che debba essere accompagnata da un’ampia spending review. La sola rivisitazione di scaglioni e aliquote Irpef, che comunque apprezziamo, non basta perché rischiamo una redistribuzione invece di un sostanziale abbassamento dell’imposizione fiscale stessa”.

“La strada – conclude il presidente di Conflavoro PMI – deve invece essere quella di diminuire il gettito fiscale di imprese e famiglie tagliando al contempo in modo concreto la spesa pubblica superflua, se vogliamo che la riforma fiscale porti i benefici auspicati”.

Scarica l’indagine completa del Centro studi di Conflavoro PMI

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