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Irap, cos’è? Chi deve pagarlo? Chi è esonerato?

I titolari di Partita Iva che aderiscono al regime forfettario non devono pagare l’Irap

Nel panorama fiscale italiano le imprese devono affrontare diverse tipologie di imposte che incidono sui loro profitti e sulle attività produttive. Tra queste imposte, una delle più rilevanti è l’irap, l’imposta regionale sulle attività produttive.

In questo articolo, esploreremo cos’è l’irap e quanto deve pagare un’azienda per questa imposta.

Cos’è l’Irap?

L’Irap è un’imposta introdotta in Italia con il Decreto Legislativo 446 del 15 dicembre 1997. I possessori di partita IVA, salvo alcune eccezioni, sono tenuti a versare alla Regione in cui ha sede l’azienda o si svolge la propria professione ogni anno. L’importo da versare dipende dal reddito percepito l’anno precedente. Questo significa che l’importo da versare nel 2023 fa riferimento ai redditi del 2022. 

L’aliquota asce con l’obiettivo di fornire alle Regioni una fonte di finanziamento autonoma e di favorire lo sviluppo economico e sociale sul territorio. È una tassa a carico delle imprese e viene calcolata in base al valore della produzione netta dell’azienda.

Chi deve pagare l’Irap?

I soggetti tenuti a versare l’IRAP sono:

  • studi professionali associati;
  • società di persone;
  • società di capitali;
  • enti commerciali in generale;
  • enti del terzo settore.

Quali imprese sono esonerate?

Alcune attività sono esentate dal pagamento dell’IRAP. Ad esempio le imprese agricole e le imprese artigiane che soddisfano determinati requisiti possono essere esentate completamente o parzialmente

Nello specifico, sono esonerati:

  • imprese individuali, società di persone e capitali collegati al settore pesca;
  • fondi comuni di investimento;
  • produttori agricoli con reddito inferiore a 7.000 euro;
  • persone fisiche esercenti attività di impresa e lavoro autonomo dal 2022;
  • imprese familiari e aziende coniugali.

I forfettari devono pagare l’Irap

I titolari di Partita Iva che aderiscono al regime forfettario non devono pagare l’Irap.

Come si calcola?

L’Irap viene calcolata applicando una percentuale all’ammontare della produzione netta dell’azienda. La produzione netta rappresenta il valore della produzione di beni e servizi dell’azienda al netto delle varie deduzioni e degli sconti commerciali. La percentuale varia a seconda della regione in cui l’azienda opera, poiché ogni regione può stabilire la propria aliquota.

Alcune regioni applicano aliquote più basse, altre possono avere aliquote più elevate. Ad esempio, l’aliquota in una regione potrebbe essere del 3%, mentre in un’altra potrebbe essere del 4,5% o anche superiore.

È fondamentale quindi tenere presente che le aliquote possono subire variazioni nel corso degli anni, poiché dipendono dalle decisioni delle singole regioni. Pertanto è consigliabile rimanere aggiornati sulle ultime disposizioni legislative e monitorare eventuali cambiamenti che potrebbero influire sull’ammontare dell’irap da pagare.

È importante sottolineare che la tassa viene applicata sul valore della produzione netta dell’azienda e non sui suoi profitti effettivi.

Come si paga l’Irap?

L’Irap viene generalmente pagata in due rate. La prima rata scade il 16 giugno di ogni anno, mentre la seconda rata scade il 30 novembre. Le aziende devono fare attenzione a rispettare tali scadenze per evitare sanzioni e interessi.

A tal proposito, consultare un professionista fiscale qualificato è consigliato per garantire la corretta gestione delle imposte e massimizzare le opportunità di deduzioni ed esenzioni previste dalla normativa.

I codici tributo per il pagamento

Ai fini del pagamento occorre compilare la dichiarazione da presentare poi all’Agenzia delle Entrate per via telematica. Di fatto poi si potrà procedere con il pagamentobattraverso modulo F24. A tal proposito, occorre conoscere i relativi codici tributo:

  • 3800 saldo tributo;
  • 3805 interessi per dilazionamento;
  • 3812 acconto prima rata;
  • 3813 secondo acconto;
  • 3883 compensazione credito.

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