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Economia

Costo del lavoro ai massimi livelli, in 15 anni -10% di retribuzione netta ai lavoratori

Le elaborazioni Istat hanno prodotto le stime dei redditi lordi e permettono di analizzare il costo del lavoro, il cuneo fiscale, la retribuzione netta, il peso delle imposte sulle famiglie 

Retribuzione netta in calo del 10% rispetto al 2007, le imposte sul lavoro dipendente sono aumentate in media del 2%. L’Istat presenta i principali risultati delle elaborazioni effettuate sui dati raccolti presso le famiglie con l’indagine Reddito e condizioni di vita 2021, con riferimento agli anni 2019 e 2020.

Si tratta delle elaborazioni che hanno prodotto le stime dei redditi lordi e che permettono quindi di analizzare il costo del lavoro, il cuneo fiscale, la retribuzione netta, il peso delle imposte sulle famiglie e sugli individui e gli effetti sulla diseguaglianza degli interventi fiscali e delle misure di sostegno al reddito.

Reddito e retribuzione netta, i dati

Nel 2020, con i redditi netti da lavoro dipendente in calo del 5%, il valore medio del costo del lavoro, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è pari a 31.797 euro, il 4,3% in meno dell’anno precedente. La retribuzione netta a disposizione del lavoratore è pari a 17.335 euro e costituisce poco più della metà del totale del costo del lavoro (54,5%).

Il cuneo fiscale e contributivo, ossia la differenza tra il costo sostenuto dal datore di lavoro e la retribuzione netta del lavoratore, è in media pari a 14.600 euro e sebbene si riduca del 5,1% rispetto al 2019, continua a superare il 45% del costo del lavoro (45,5%). I contributi sociali dei datori di lavoro costituiscono la componente più elevata (24,9%), il restante 20,6% risulta a carico dei lavoratori: il 13,9%, sotto forma di imposte dirette e il 6,7% di contributi sociali.

Confrontando le variazioni a prezzi costanti intervenute nelle componenti del costo del lavoro tra il 2007 (anno che precede la prima crisi economica del terzo millennio) e il 2020, risulta che i contributi sociali dei datori di lavoro sono diminuiti del 4%, anche per l’introduzione di misure di decontribuzioni; mentre i contributi dei lavoratori sono rimasti sostanzialmente invariati, le imposte sul lavoro dipendente sono aumentate in media del 2%, mentre la retribuzione netta a disposizione dei lavoratori si è ridotta del 10%.

Il reddito medio da lavoro autonomo, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è pari a 24.885 euro annui, con una riduzione del 5,9% rispetto al 2019. Il reddito netto a disposizione del lavoratore autonomo raggiunge il 68,5% del totale (17.046 euro): le imposte rappresentano il 14,1% del reddito lordo e i contributi sociali il 17,4%.

👉 Scarica l’indagine completa – Istat

 

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