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Riforma del Fisco, il piano del governo

Il pacchetto che sarà discusso nelle prossime settimane in Cdm dovrà riordinare tutto il sistema tributario. Non solo Irpef quindi ma anche intervenire sull’Ires, l’Iva e altri tributi minori

Il disegno di legge delega sulla riforma del Fisco approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri la prossima settimana. Il pacchetto che sarà discusso dovrà riordinare tutto il sistema tributario. Non solo Irpef quindi ma anche intervenire sull’Ires, l’Iva e altri tributi minori. Di seguito i punti chiave del piano previsto dal governo Meloni.

Revisione dell’Irpef

La revisione dei degli scaglioni Irpef prevista dalla riforma del fisco prevede il passaggio da quattro a tre scaglioni con aliquote differenti da quelle oggi in essere:

  • al 23% per i redditi fino a 15mila euro
  • al 27% per i redditi da 15mila euro a 50mila euro;
  • al 43% per redditi oltre i 50mila euro.

Il cambiamento riguarda essenzialmente chi ha un reddito fino a 28mila euro annui, la cui tassazione aumenterebbe dal 25% al 27%. Per chi guadagna tra i 28mila e i 50mila euro annui, invece, la tassazione scenderebbe dal 35% al 27%.

Le modifiche per le imprese nella riforma del Fisco

Il ripensamento del sistema fiscale che ha in mente il governo poggia anche sul superamento dell’Irap e nuovi meccanismi di tassazione per le imprese, come la revisione del reddito d’impresa con un taglio dell’aliquota Ires per quelle imprese che decidono di investire gli utili in nuovi investimenti e in occupazione.

Per quanto riguarda l’Ires, l’aliquota base resterebbe al 24%, ma potrebbe scendere fino al 15% per le imprese che investono in innovazione o nell’assunzione di ex percettori del Reddito di Cittadinanza, donne o persone con più di 50 anni di età.

Al vaglio anche l’abolizione dell’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive).

Semplificazione Sistema sanzioni

Nell’ambito della semplificazione dei procedimenti e del rapporto Fisco-contribuente, secondo il viceministro devono essere rivisti anche i meccanismi del contenzioso e l’apparto sanzionatorio: “Oggi le sanzioni sono fuori linea rispetto ai partner europei e anche per le sanzioni penali bisognerà procedere a una revisione”.

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