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Famiglie, aumentano i consumi ma calano i risparmi

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Invariati potere d’acquisto e pressione fiscale. Ecco i dati Istat

 

Gli ultimi dati resi disponibili dall’Istituto nazionale di statistica, pubblicati oggi sul sito dell’ente, fotografano al giugno 2017 un leggero aumento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (+0,2% sul trimestre precedente). Al contempo, però, i consumi sono cresciuti dello 0,4 per cento.

Dunque, l’andamento registrato a estate appena iniziata racconta di una
propensione al risparmio diminuita di 0,2 punti percentuali, scendendo al 7,5 su computo semestrale. Sullo sfondo resta una pressione fiscale pari al 41,8%, immutata rispetto a giugno 2016.

Il
potere d’acquisto delle famiglie consumatrici non è variato rispetto al primo trimestre 2017, a fronte dell’aumento del reddito disponibile e del deflatore implicito dei consumi. Nella fattispecie e in termini tendenziali, ossia rispetto a giugno 2016, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,9% e il deflatore implicito dell’1,3%. Ciò ha determinato una flessione del potere d’acquisto dello 0,3%.

Per quanto riguarda
il tasso di investimento delle famiglie consumatrici – ossia il rapporto tra investimenti fissi lordi per l’acquisto e la manutenzione di abitazioni e il reddito disponibile lordo – l’Istat fotografa un dato percentuale di 5,9 punti (+0,1% su giugno 2016). In termini congiunturali, ossia rispetto al rilevamento precedente, datato marzo 2017, il dato sugli investimenti fissi lordi delle famiglie scende dello 0,2%.

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