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Call center, alle imprese i dipendenti costeranno 42 centesimi al minuto

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Costo medio lavoro: cifre valide solo in appalti pubblici, non all’interno del settore privato

Stop alle gare pubbliche al ribasso. I dipendenti dei call center, adesso, alle imprese costeranno dai 33 ai 50 centesimi per ogni minuto di conversazione. Con l’operatore figura chiave, contratto di 3° livello, che costerà all’azienda 42 centesimi di euro al minuto. Ossia 21 euro l’ora considerando le pause non retribuite, poco più di 30 mila euro l’anno.

Sono le cifre ufficializzate a fine 2017 dal ministero del Lavoro tramite apposito decreto direttoriale. Da adesso, negli appalti pubblici, saranno queste le cifre cui dovranno fare riferimento le amministrazioni aggiudicatrici dei servizi di call center. Non si tratta, dunque, di cifre al momento riguardanti i rapporti lavorativi tra privati, ovvero la maggior parte di quelli che interessano questo settore.

La necessità di individuare il costo medio del lavoro per effettivo minuto produttivo riporta le lancette dell’orologio addirittura a quasi sei anni fa, cioè al Dl 83/2012. Lo scopo di definire il costo di ciascun dipendente per le imprese di call center è da sempre una tematica calda e il risultato vorrebbe portare maggiore chiarezza nella questione.

Resta però da verificare, nella pratica, se così sarà, tanto per i lavoratori quanto per i datori di lavoro. Di certo, quantomeno per quanto riguarda gli appalti pubblici, da adesso non saranno più possibili gare al ribasso sotto le cifre determinate dal ministero.

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