Politica La settimana politica: Meloni annuncia mozione per riconoscimento PalestinaRiconoscimento subordinato a due condizioni: è un passaggio dell’intervento di Meloni alle Nazioni Unite, mentre sul fronte interno inizia il banco di prova delle Regionali lunedì 29 Settembre 2025venerdì 24 Ottobre 2025 Array Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta a New York all’80esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, accusando la Russia di aver inferto una ferita profonda al diritto internazionale e Israele di aver superato il limite del principio di proporzionalità. La linea di Meloni sulla Palestina Meloni ha quindi annunciato che la maggioranza presenterà in Parlamento una mozione per subordinare il riconoscimento dello Stato di Palestina a due condizioni: la liberazione degli ostaggi israeliani e l’esclusione di Hamas da qualsiasi futuro governo palestinese. Le opposizioni (PD, M5S, Avs) hanno già preannunciato una risoluzione alternativa per il riconoscimento immediato e senza condizioni, preparando uno scontro parlamentare il 2 ottobre, in occasione delle comunicazioni del Ministro Tajani. (Guarda il video dell’intervento). Global Sumud Flotilla: alta tensione e grandi rischi intorno alla missione Sul versante interno, Meloni ha definito la Global Sumud Flotilla uno “strumento politico contro il Governo” e accusato le opposizioni di alimentare un clima di odio. In Parlamento, il Ministro della Difesa Crosetto ha ribadito la ferma condanna dell’attacco alla spedizione, annunciando la vigilanza della Marina Militare e aprendo alla mediazione del Patriarcato Latino di Gerusalemme. A sostegno di questa via auspicata dal Governo Meloni si è unito anche il Presidente Mattarella, che ha rivolto un accorato appello “alle donne e agli uomini della Flotilla” affinché accolgano la mediazione, per garantire che gli aiuti raccolti possano arrivare in sicurezza alla popolazione di Gaza, evitando una pericolosa escalation internazionale. Nella giornata di ieri una delegazione della Flottilla guidata dalla portavoce Maria Elena Delia ha incontrato il Ministro Crosetto, che ha rinnovato il sentito richiamo al senso di responsabilità e ai seri ed elevati rischi che conseguirebbero alla forzatura del blocco navale. La delegazione ha poi incontrato gli esponenti di PD, Avs e M5S che hanno ribadito il proprio pieno sostegno alla missione, esortando il Governo a proteggerla e a farsi promotore di un’iniziativa europea in tal senso. La Corte dei Conti si pronuncia sul Ponte sullo Stretto La Corte dei Conti ha sollevato dei rilievi circa la delibera con cui il CIPESS aveva dato via libera al progetto del Ponte sullo Stretto, imponendo al Governo di fornire entro venti giorni chiarimenti puntuali su costi, previsioni di traffico e compatibilità ambientale, e suggerendo il ritiro dell’atto in autotutela. Secondo i magistrati, la documentazione prodotta non ha il necessario livello di approfondimento tecnico e presenta carenze procedurali, tra cui l’assenza del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e una istruttoria incompleta in merito all’interlocuzione avviata con la Commissione Europea. In assenza di una pronuncia positiva della Corte, la delibera non potrà essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale, con il conseguente blocco dell’avvio dei lavori, pena il rischio di danno erariale. Se i chiarimenti richiesti non saranno ritenuti sufficienti, la Corte potrà comunque decidere sulla base degli atti disponibili, influenzando in modo determinante i passaggi successivi, tanto sul piano politico quanto su quello legale. Politica regionale: cosa accadrà nelle Marche? Prende avvio la fase decisiva delle elezioni regionali autunnali, con il voto di domenica 28 e lunedì 29 settembre. Nelle Marche la coalizione di Governo sostiene il presidente uscente Francesco Acquaroli (FdI), in corsa per un secondo mandato con l’appoggio di Lega, Forza Italia e Noi Moderati. A sfidarlo è Matteo Ricci, europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro (PD), candidato unitario del centrosinistra sostenuto anche da M5S, Avs e Italia Viva. I primi dati alla chiusura dei seggi domenica sera alle 23, registrano un’affluenza che si è attestata al 37,7%. Il voto marchigiano è considerato il primo banco di prova per la tenuta delle coalizioni e il test che anticipa le prossime sfide regionali – e in prospettiva di lungo periodo, anche nazionali. In Valle d’Aosta, dove la partita resta principalmente locale e legata alle dinamiche autonomiste e dove è già iniziato lo spoglio, l’affluenza è arrivata al 62,98% per il rinnovo del Consiglio regionale e al 57,64% per il Consiglio comunale. Negli altri territori che andranno al voto nelle prossime settimane gli esiti appaiono più prevedibili, con il centrosinistra favorito in Toscana, Puglia e Campania, e il centrodestra avanti in Veneto e con buone possibilità anche in Calabria. 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