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Atr, Conflavoro Pmi Teramo: “Di Murro coi lavoratori, nostri Ccnl pienamente legittimi, sindacati collaborino”

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Per l’area, tra quelle considerate in crisi industriale complessa, ci sarà un piano di rilancio con l’ambizione di far diventare l’Atr un polo nazionale centrale

“Ai lavoratori dell’Atr vogliamo dire che nessuno sta giocando con il loro futuro. L’imprenditore Antonio Di Murro, aderente a Conflavoro Pmi, applicherà un nostro apposito Ccnl siglato con Confsal in cui arriveremo a concentrare le necessità ed esigenze del polo del carbonio. Atr tornerà centrale nell’industria italiana”. A parlare del futuro dell’area di Colonnella e dei suoi dipendenti è Albano Viscioni, presidente a Teramo dell’associazione datoriale Conflavoro Pmi. Giovedì 20 febbraio si aprirà il tavolo in Regione con gli altri sindacati, cui Conflavoro Pmi chiede e assicura collaborazione massima.

“Saranno pagati arretrati e si punterà sul know-how attuale”

Il Ccnl Conflavoro non lede la retribuzione dei lavoratori e garantisce inoltre una serie di benefici, tra cui welfare aziendale, fondo sanitario integrativo, formazione finanziata per accrescere le proprie professionalità e altre apposite tutele studiate per il settore. Queste sono le basi che proporremo per il nuovo Ccnl – assicura Albano Viscioni – introducendo benefits finora mai previsti nero su bianco specificamente per questo settore fondamentale sul nostro territorio. La nuova proprietà, lo vogliamo sottolineare a gran voce ai lavoratori, ai sindacati e alle istituzioni, sta studiando un piano di recupero e rilancio dell’area e si è impegnata a pagare tutti gli arretrati ai dipendenti e i 2,2 milioni alla curatela”. 
 
“Per i futuri accordi, possiamo dire fin da ora ai lavoratori che i nostri Ccnl, come ci riconoscono chiaramente Cnel, ministero del Lavoro e gli altri enti preposti, pubblicandoli peraltro nei rispettivi database, sono assolutamente validi, innovativi, comprensibili a chiunque. Non fanno dumping – afferma il presidente di Conflavoro Pmi Teramo – né sono in alcun modo irrispettosi dei diritti dei lavoratori. Anzi, questi diritti sono e saranno ampliati ancora da Conflavoro Pmi. Vogliamo dirlo a chiare lettere ai dipendenti: non è semplice e abbiamo bisogno di tutto il sostegno delle istituzioni locali e nazionali. Ma l’Atr non è morta e, se c’è una cosa di cui il proprietario Di Murro non vuole fare a meno, questa è certamente il know-how dei suoi lavoratori”.
 

“Dialogo è fondamentale, evitare barricate per il bene dei lavoratori”

“Purtroppo l’area rilevata da Di Murro non si è dimostrata nelle condizioni pattuite e le difficoltà sono impreviste e maggiori a quelle previste. Ma l’obiettivo dichiarato è quello di accentrare sempre più commesse sull’Atr, fino a far diventare la zona un nodo fondamentale nell’industria del carbonio. Atr tornerà ai fasti del passato – conclude Albano Viscioni –  e per il buon esito del piano di rilancio, lo ripetiamo, le conoscenze dei lavoratori saranno strategiche ed essenziali. Ma anche ai sindacati che oggi protestano, e che conoscono bene la situazione dell’azienda, chiediamo collaborazione e sinergia perché è con il dialogo, e non con le barricate, che possiamo ripartire. Non è di Di Murro la colpa della situazione che si è venuta a creare negli anni, anzi lui è qui per rilanciare un’area piombata in una crisi inaudita. E il suo curriculum da imprenditore crediamo possa parlare per lui e meriti perciò fiducia”.

 

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