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Stop cessione crediti Superbonus, le decisioni del governo dopo il vertice

Nessuna apertura sul Dl Cessioni. Il governo si limiterà a trovare un rimedio per sbloccare i crediti già maturati e ceduti in piattaforma alle banche che tuttavia sono rimasti incagliati 

Il governo fa il punto dopo gli incontri tecnici svoltisi a Palazzo Chigi dopo stop alla cessione crediti per i bonus edilizi. Dal tavolo con le associazioni di categoria, in particolare, sono emerse alcune ipotesi di intervento fiscale per permettere di sbloccare i crediti incagliati

L’esecutivo Meloni ha ribadito il suo impegno “a trovare le soluzioni più adeguate per quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme”.

Nessuna apertura però sul Dl Cessioni (n.11 del 16 gennaio 2023) che dal 17 febbraio vieta il ricorso alla cessione crediti o all’applicazione dello sconto in fattura

Il testo dispone in particolare che: 

  • non sarà più possibile per i soggetti che effettuano determinate spese – interventi in materia di recupero patrimonio edilizio, efficienza energetica, Superbonus, misure antisismiche, facciate, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica, barriere architettoniche – optare per lo sconto in fattura o la cessione crediti;
  • si introduce il divieto per le PA di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con tali tipologie di intervento.

Cessione crediti, cosa ha deciso il governo

La battuta d’arresto blocca la cessione crediti per tutte le nuove operazioni per le quali non era stata già presentata la CILA entro il 16 febbraio. Il governo si limiterà quindi a trovare un rimedio per sbloccare i crediti già maturati e ceduti in piattaforma alle banche, che tuttavia sono rimasti incagliati in quanto il sistema bancario non riesce ad assorbirli.

Su questo specifico punto sarà aperto un tavolo tecnico. Nella nota diffusa dal governo, si legge che “saranno individuate norme transitorie al fine di fornire soluzioni nel passaggio dal regime antecedente al decreto legge a quello attuale, tenendo conto della situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma”. Infine, come detto in precedenza, il Governo ribadisce “la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi”.

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