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Crediti edilizi, Conflavoro PMI: “Salvare imprese con legge sul sovraindebitamento”

Il presidente Roberto Capobianco illustra in audizione alla Camera dei deputati le soluzioni dell’associazione per sbloccare i crediti d’imposta incagliati, con il coordinamento di Massimiliano Miletti

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Per salvare dal fallimento le 40 mila imprese edili compromesse dal blocco della cessione dei crediti d’imposta, Conflavoro PMIpropone di attivare a loro beneficio la legge 3/2012 sul sovraindebitamento. Un ‘intervento cuscinetto’ fondamentale, considerata la straordinarietà del contesto e l’incolpevolezza delle aziende colpite.

È una delle proposte illustrate oggi dal presidente nazionale di Conflavoro PMI, Roberto Capobianco, in audizione alla VI commissione Finanze della Camera, guidata dall’on. Marco Osnato. Lo studio e l’elaborazione delle proposte sono stati coordinati da Massimiliano Miletti, delegato dell’associazione agli Incentivi fiscali in materia di edilizia.

Le soluzioni di Conflavoro PMI per sbloccare i crediti

“Conflavoro PMI – spiega Capobianco – rappresenta oltre 9800 imprese edili le quali detengono 2,5 miliardi di crediti. La nostra proposta è di permettere alle imprese l’acquisto di Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ) e Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) utilizzando i crediti d’imposta incagliati. Da una parte, applicando un cambio vantaggioso per lo Stato le casse pubbliche ne guadagnerebbero; dall’altra, le imprese trasformerebbero in poco tempo il credito d’imposta oggi inutilizzabile in patrimonio sicuro e monetizzabile, scongiurando una lunga crisi di liquidità e migliorando il proprio rating e merito creditizio, permettendo alle aziende e alla filiera di tornare a investire e all’occupazione di reggere l’urto”.

La funzionalità degli F24

“In questo contesto diventerebbe maggiormente applicabile e funzionale anche la compensazione con gli F24 per i crediti d’imposta minori, che le banche potrebbero ottenere da imprese e privati. Però, è necessario che la cessione dei crediti non sia assoggettata a uno sconto superiore al 10%. A nostro avviso – conclude Capobianco – un piano del genere avrebbe effetti positivi sia per le imprese sia per lo Stato”.

Guarda l’intervento di Roberto Capobianco in audizione

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