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Decreto bollette, credito d’imposta anche per le start up innovative

In arrivo incentivi specifici anche per le start up che sviluppano progetti legati all’ambiente, alle energie rinnovabili e alla sanità 

Uno dei problemi principali che le aziende e le start up si sono trovate ad affrontare nell’ultimo anno è proprio quello del rincaro delle bollette di energia e gas

Con l’obiettivo di sostenere le imprese quindi, il governo nel decreto Bollette (n.34/2023, “Misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali”), già approvato dalla commissione Finanze e affari sociali della Camera, ha confermato alcuni dei sostegni contro i rincari. 

Ma le start up innovative possono accedervi? Un emendamento (articolo 14-bis) al suddetto decreto ha istituito alcuni incentivi specifici anche per le start-up che sviluppano progetti legati all’ambiente, alle energie rinnovabili e alla sanità. Si tratta di un credito d’imposta sulle spese sostenute dalle startup, con contributo fino a 200.000 euro

Nel dettaglio gli incentivi vengono disposti per chi svolge attività di ricerca e sviluppo per la realizzazione di soluzioni innovative, per creare strumenti avanzati per determinati progetti.

Decreto bollette, come funziona il credito d’imposta per le start up

Il governo con il decreto Bollette ha stanziato 2 milioni di euro per l’anno in corso per tutte le startup innovative. Come già detto, il sostegno va a coprire il 20% delle spese sostenute, fino al limite di 200.000 euro, sotto forma di credito di imposta, per la “spesa sostenuta per attività di ricerca e sviluppo volta alla creazione di soluzioni innovative per la realizzazione di strumentazioni e servizi tecnologici avanzati al fine di garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici”. 

Le start up possono utilizzare il credito d’imposta in compensazione tramite dichiarazione dei redditi. Inoltre, il credito d’imposta va specificato anche nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando non si conclude l’utilizzo.

Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito d’impresa, né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Quali sono i requisiti per accedere all’incentivo

È necessario che le startup siano avviate a partire dal 1° gennaio 2020, e che intervengano nei settori indicati dal decreto Bollette.

Un apposito decreto interministeriale di prossima approvazione, sottoscritto da MEF e MIMIT, fornirà tutti i dettagli sulle disposizioni necessarie per l’applicazione della misura.

Quando una start-up si può definire innovativa

Avviare una start-up è una sfida per i giovani imprenditori che vogliono dar vita a un loro progetto. Gli obiettivi di una star-up sono quelli di promuovere lo sviluppo sostenibile, l’occupazione giovanile, l’innovazione tecnologica.

Per dimostrare di avere lo status di start-up innovativa, requisito primo per l’accesso a incentivi, serve un’autocertificazione, sottoscritta dal legale rappresentante, e la registrazione all’apposita sezione al Registro delle imprese alla Camera di Commercio.

Una start up innovativa deve soddisfare alcuni particolari requisiti, fra cui la residenza in Italia, o in un altro Paese UE ma solo se la sede produttiva è ubicata in Italia; un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro; non è il risultato di fusione o cessione d’azienda.

Decreto Bollette, le misure per le imprese


Dall’Iva ridotta sul gas e dal rinnovo del bonus sociale, fino alla conferma del credito d’imposta alle imprese ma con alcune variazioni.

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