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Gestione ferie, arriva la sentenza del Tribunale

Dal Tribunale di Perugia una sentenza che conferma la centralità del Codice Civile e del contratto collettivo per quanto riguarda la richieste delle ferie

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La fruizione delle ferie da parte del lavoratore deve sempre essere preventivamente autorizzata da parte del datore di lavoro. È quanto confermato dal Tribunale di Perugia con sentenza n. 169 del 2 aprile 2025.

La corretta pianificazione delle ferie

In considerazione del periodo estivo, durante il quale si concentrano la maggior parte delle richieste di ferie prolungate, l’Area Relazioni Industriali di Conflavoro richiama l’attenzione sulla recente sentenza del Tribunale di Perugia, che conferma nuovamente la necessità di coordinare le esigenze personali del lavoratore alla fruizione delle ferie, con le esigenze tecnico-organizzativo dell’azienda, senza poter godere delle stesse in assenza di espressa autorizzazione.

Le principali fonti di riferimento a sostegno dell’orientamento del giudice territoriale sono l’art. 2109 del Codice Civile e le previsioni del CCNL applicato allo specifico rapporto di lavoro. L’articolo 2109 stabilisce infatti che il prestatore di lavoro “Ha anche diritto, dopo un anno d’ininterrotto  servizio, ad un periodo annuale di ferie retribuito, possibilmente continuativo, nel tempo che l’imprenditore  stabilisce, tenuto conto delle esigenze dell’impresa e degli interessi del prestatore di lavoro.”

Le fonti di riferimento

La durata e le modalità di fruizione vengono poi definite dal CCNL, che stabilisce in particolare il numero di giorni spettanti annualmente, nonché eventuali specifiche operative.

Ciò che emerge con chiarezza dal Codice Civile e dalla giurisprudenza sul tema, è l’impossibilità per il lavoratore di procedere autonomamente con l’auto-assegnazione delle ferie, prassi contraria alle disposizioni legislative e contrattuali.

La necessità dell’autorizzazione preventiva risponde alla tutela del regolare funzionamento dell’attività aziendale, soprattutto nei periodi in cui l’assenza simultanea di più lavoratori potrebbe compromettere la produttività o la sicurezza sul lavoro.

A tal fine, una buona prassi consiste nella predisposizione di un piano ferie annuale, che consenta all’azienda di organizzare turnazioni e garantire continuità operativa, tenendo al contempo conto delle esigenze individuali dei lavoratori. Tale pianificazione favorisce il dialogo tra le parti e la prevenzione di eventuali disallineamenti organizzativi, promuovendo un approccio condiviso e responsabile alla gestione delle assenze.

Conclusioni

Il lavoratore ha piena facoltà di presentare richiesta di ferie nel periodo a lui più congeniale, ma la decisione finale spetta al datore di lavoro, il quale valuta la compatibilità con le esigenze tecnico-organizzative dell’azienda. L’assenza di una risposta formale o la semplice comunicazione unilaterale da parte del lavoratore non equivalgono in alcun modo a un’autorizzazione alla fruizione delle ferie.

In caso di assenze non autorizzate, il datore di lavoro è peraltro legittimato ad attivare un procedimento disciplinare, trattandosi di una condotta assimilabile all’assenza ingiustificata.

Conflavoro invita pertanto le aziende a dotarsi di strumenti preventivi di gestione – come il piano ferie – e a promuovere un dialogo interno costruttivo, finalizzato a far emergere e gestire in modo tempestivo eventuali esigenze specifiche dei lavoratori.

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