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La settimana politica: dall’immigrazione al KO tecnico di Grillo

Guerra in Ucraina e Medio Oriente i principali argomenti trattati nel corso del vertice tra Meloni e Orbán a Palazzo Chigi. Focus sul tema dell’immigrazione

La guerra in Ucraina e la tesa situazione del Medio Oriente sono stati i principali argomenti trattati nel corso del vertice tra Meloni e Orbán a Palazzo Chigi. Focus anche sul tema dell’immigrazione, per cui è stata riaffermata l’importanza della migrazione irregolare e analizzato il percorso avviato con l’accordo Italia-Albania.

Meloni si è inoltre congratulata con il primo Ministro ungherese per la sua presidenza semestrale di turno del Consiglio dell’Ue, per il primo capitolo dei colloqui di adesione con l’Albania e per i progressi compiuti con Bulgaria e Romania nell’espansione dell’area Schengen.

Immigrazione, scontro tra maggioranza e opposizione

È stato proprio il tema dell’immigrazione a riaccendere lo scontro tra maggioranza e opposizione nel corso della settimana, con il via libera definitivo del Senato al c.d. Decreto Flussi – Paesi sicuri. Oltre alle nuove norme di protezione per chi subisce il caporalato, fortemente volute dal Ministro Marina Calderone, uno dei principali cambiamenti di rilievo riguarda l’elenco dei “Paesi sicuri” verso i quali è possibile rimpatriare migranti irregolari.

È stato poi approvato un emendamento della maggioranza (c.d. emendamento “Musk”, in riferimento alle dichiarazioni relative alla mancata convalida del trattenimento dei migranti in Albania, peraltro bocciato dal CSM senza riserve) che attribuisce alla Corte d’appello la competenza in materia di convalida del trattenimento eventualmente disposto nei confronti di un migrante che abbia fatto richiesta di protezione internazionale.

Se la maggioranza è compatta nel salutare l’approvazione del decreto con grande soddisfazione, le opposizioni attaccano queste misure definendole inopportune, criticando nuovamente la questione dei centri migranti in Albania come un’azione poco seria e troppo dispendiosa, mentre le Ong esprimono forte preoccupazione per l’approccio utilizzato. 

Consultazione M5S, Grillo ancora KO

Domenica sera gli esiti della nuova consultazione hanno confermato la volontà di rinnovamento da parte della comunità del M5S, indirizzata da Giuseppe Conte. L’esito del voto-bis sulle modifiche dello statuto del M5S chiesto da Beppe Grillo – che ha tentato così di salvare il suo ruolo nel Movimento con una campagna a favore dell’astensione, ma senza successo – ha visto raggiungere il quorum con una partecipazione addirittura più alta di due settimane fa, confermando la cancellazione della figura del garante.

Lo scontro tra i due protagonisti non si fermerà qui, ma adesso è incontrovertibile che il Movimento volta pagina, con un futuro di indirizzi politici e di possibili alleanze tutto da scrivere. 

PIL +1%, traguardo lontano

Nel frattempo il 58esimo Rapporto Annuale del Censis offre la fotografia di un’Italia in cui cresce la consapevolezza della difficoltà di crescita nella scala sociale. Si parla poi di una riduzione del reddito lordo pro capite del 7% negli ultimi 20 anni, e di una riduzione della ricchezza netta del 5,5% negli ultimi 10 anni.

Come se non bastasse, a tali valutazioni si aggiungono le stime dell’ultimo Economic Outlook dell’Ocse e del Rapporto Istat sulle prospettive per l’economia italiana nel 2024-2025, che parlano di crescita attesa del Pil dello 0,5% nel 2024 e dello 0,8% nel 2025. Si allontana così il raggiungimento della quota dell’1% di crescita del Pil stimato  dal Governo nel Def di aprile, rendendo necessarie, in vista dell’anno che verrà, delle riflessioni sugli interventi necessari per un’accelerazione del trend di crescita stimato.

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