Politica La settimana politica: l’avvento di Papa Leone XIV e il cammino per la pace in UcrainaDalla fumata bianca al vertice dei volenterosi, tutte le strade vogliono portare alla pace in Ucraina. Sul fronte interno si discute delle priorità del Governo e dei referendum di giugno. lunedì 12 Maggio 2025mercoledì 21 Maggio 2025 Array Con un esito che ha sorpreso anche gli osservatori più esperti, il Conclave ha eletto al quarto scrutinio quale nuovo Pontefice Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV. Statunitense di nascita, 69 anni, appartenente all’Ordine degli Agostiniani e con una lunga esperienza missionaria maturata in Perù, Leone XIV è il primo Papa americano nella storia della Chiesa cattolica. Due anni fa, Papa Francesco lo aveva chiamato a Roma per affidargli la guida del Dicastero per i Vescovi, segno della stima e del ruolo crescente ricoperto all’interno della Curia. Nel suo primo messaggio rivolto al mondo dalla Loggia delle Benedizioni, il nuovo Pontefice ha evocato con forza la necessità di una pace “disarmata e disarmante”, rilanciando il tema, a lui caro, di una Chiesa autenticamente missionaria e vicina agli ultimi. Merz ottiene la fiducia al Parlamento tedesco Sul fronte della politica internazionale, l’attenzione si è spostata in Germania, dove la settimana scorsa si è consumata una delle giornate più tese della recente storia parlamentare tedesca, quando Friedrich Merz ha ottenuto la fiducia del Bundestag, ma soltanto al secondo scrutinio. Pur avendo siglato un accordo di coalizione prima del voto, Merz non è riuscito a superare la soglia dei 316 voti necessari al primo turno, fermandosi a quota 310. Una battuta d’arresto senza precedenti nella Repubblica federale, che ha sollevato interrogativi sulla coesione della maggioranza. Poche ore dopo, Merz è riuscito a ribaltare la situazione assicurandosi 325 voti e ottenendo il mandato ma la vicenda, pur risolta positivamente per il nuovo cancelliere, ha messo in luce crepe potenzialmente profonde all’interno della compagine governativa. La coalizione dei volenterosi unita per l’Ucraina Nei giorni successivi all’elezione, Merz si è recato a Kiev insieme a Emmanuel Macron, Keir Starmer e Donald Tusk, nell’ambito di una missione congiunta della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, con la premier italiana Giorgia Meloni collegata in videoconferenza. L’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è servito a ribadire il sostegno convinto all’Ucraina e a lanciare un appello congiunto, anche con il supporto degli Stati Uniti, per un cessate il fuoco immediato e incondizionato della durata di trenta giorni. L’obiettivo dichiarato è quello di creare le condizioni per l’avvio di negoziati verso una pace giusta e duratura. Dal Cremlino, dopo una risposta del Peskov che aveva fissato il blocco delle forniture militari a Kiev come condizione preliminare per qualsiasi tregua, è stato confermato che Zelensky incontrerà Vladimir Putin a Istanbul giovedì, a seguito di una proposta arrivata a sorpresa dallo stesso leader russo su sollecitazione di Donald Trump. Sul tavolo della riunione di Kiev anche i preparativi per la conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina, che si terrà a luglio a Roma e che era già stata discussa nei giorni scorsi dal Consiglio Supremo di Difesa, presieduto dal presidente Sergio Mattarella. L’Italia ha riaffermato in quella sede il proprio impegno per una pace stabile e duratura in Ucraina, oltre a confermare l’obiettivo di destinare il 2% del PIL alla spesa per la Difesa entro la fine dell’anno. Question Time di Meloni in Senato Su questi temi, e su molte altre priorità del Governo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta nel corso dell’atteso question time al Senato. Nel suo intervento, la premier ha illustrato l’intenzione dell’esecutivo di ampliare progressivamente la platea dei beneficiari delle misure a favore delle famiglie, lavorando al contempo per ridurre in modo strutturale i costi dell’energia. Ha inoltre rilanciato la proposta italiana per una riforma europea del mercato del gas, che preveda il disaccoppiamento del suo prezzo rispetto a quello dell’elettricità. In politica estera, Meloni ha sottolineato la centralità del pilastro europeo della NATO, rivendicando il ruolo dell’Italia come attore attivo nella mediazione tra Stati Uniti e Unione Europea. Ha infine aperto alla possibilità di una riforma elettorale che preveda il ritorno alle preferenze. Verso i referendum dell’8 e 9 giugno Nel frattempo, mentre si avvicina la scadenza referendaria dell’8 e 9 giugno, lo scontro tra maggioranza e opposizione continua ad inasprirsi. Dopo l’invito all’astensione lanciato da Fratelli d’Italia, anche Forza Italia ha sottolineato che “non è obbligatorio andare a votare”, suscitando l’immediata reazione delle opposizioni. Il leader della CGIL, Maurizio Landini, tra i promotori dei quesiti referendari, ha definito “grave e pericolosa” ogni esortazione a non partecipare al voto. Anche all’interno della stessa maggioranza, però, non mancano visioni divergenti: Noi Moderati ha infatti comunicato l’intenzione di recarsi comunque alle urne, pur esprimendo un “convinto no” ai quesiti. D’altra parte, nemmeno l’opposizione appare compatta: se la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha dichiarato il proprio sostegno a tutti i quesiti, le componenti di minoranza del partito hanno annunciato una posizione più articolata, sostenendo solo quelli relativi alla cittadinanza e ai subappalti, ma non quelli inerenti al Jobs Act. La tua crescita passa da una nostra sede Cerca la più vicina a te Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Scopri le altre nostre convenzioni Condizioni agevolate agli associati Conflavoro PMI Leggi tutto 10% di sconto sui tuoi viaggi Leggi tutto Gestione delle risorse umane in un clic Leggi tutto 30% di sconto sulle tariffe web Leggi tutto