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PNRR, Conflavoro: “Dirottare risorse su PMI per AI, costo lavoro e caro energia”

Il presidente capobianco alla Cabina di Regia sul PNRR: “Ritardo digital un problema enorme, puntare sulla AI potrebbe aumentare la produttività oltre il 40%”

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Oggi (26 settembre) Conflavoro ha partecipato alla cabina di regia sulla revisione del PNRR convocata dal ministro Tommaso Foti a Palazzo Chigi. Digitalizzazione, costo del lavoro, energia e semplificazione amministrativa sono state le quattro priorità di spesa indicate dal presidente Roberto Capobianco per rafforzare la competitività delle PMI dirottando le ultime risorse del PNRR.

Il PNRR per sviluppare l’intelligenza artificiale

 “Il ritardo digitale del nostro Paese è consistente: siamo al 21° posto in Europa e oltre il 30% delle imprese non dispone di infrastrutture adeguate. L’AI può aumentare la produttività di oltre il 40%, ma servono voucher per soluzioni di intelligenza artificiale, crediti d’imposta cedibili per la formazione e sportelli unici per accompagnare la trasformazione digitale.

Il costo del lavoro per le imprese resta un altro grande problema da risolvere – ha dichiarato Capobianco – perché il nostro cuneo fiscale al 47,1% è una delle zavorre maggiori in Europa. È necessaria una decontribuzione strutturale, affiancata da incentivi per reti di impresa, assunzioni di giovani e profili green-digitali, oltre al rafforzamento del welfare aziendale con bonus, premi e buoni pasto per sostenere subito il potere d’acquisto”.

Il caro energia continua a essere un ostacolo

 “Anche l’energia resta un freno alla competitività: nel 2024 il prezzo medio dell’elettricità è stato di 109 €/MWh contro i 78 della Germania e i 58 della Francia, e ad aprile 2025 era già a 121 €/MWh. Urgono un fondo strutturale di sostegno, il disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità da quello del gas e una riduzione fiscale sulla componente energia.

Infine la burocrazia: un’impresa su due denuncia tempi troppo lunghi per le autorizzazioni. Occorrono tempi certi di risposta, interoperabilità tra banche dati e adempimenti snelli. Senza una PA più efficiente, ogni riforma rischia di restare incompiuta”, ha concluso Capobianco.

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