Imprese Sospetti su lavoratore? Dalla Cassazione ok a telecamere nascosteSentenza sul tema dei controlli a distanza, che legittima in taluni casi l’utilizzo in azienda di telecamere nascoste e non segnalate. L’analisi di Conflavoro mercoledì 27 Agosto 2025mercoledì 27 Agosto 2025 Array La Cassazione ha ritenuto lecito l’impiego di telecamere nascoste – non individuate con apposita segnaletica e non autorizzate con accordo sindacale o dall’ITL – in presenza di esigenze di controllo su un lavoratore specifico nei cui confronti esistano sospetti di condotte illecite. Difatti, come sancisce la Corte di Cassazione con la sentenza n. 28613 del 5 agosto 2025, “Il diritto di riservatezza del dipendente cede di fronte all’esigenza di tutela contro i furti del datore di lavoro”. La sentenza affronta infatti il delicato tema dei controlli a distanza dei lavoratori, principalmente disciplinato dalle disposizioni contenute nello Statuto dei Lavoratori, di seguito approfondito dall’Area Relazioni Industriali di Conflavoro. Controlli a distanza e controlli difensivi La Legge 300/1970 – meglio conosciuta come Statuto dei Lavoratori – sancisce il divieto di controllo a distanza dei lavoratori mediante impianti audiovisivi o strumenti simili. L’utilizzo di tali strumenti, infatti, deve essere giustificato da specifiche esigenze organizzative, produttive, di sicurezza sul lavoro o per la tutela del patrimonio aziendale, e previa adeguata informazione dei lavoratori. Inoltre, la norma richiede la stipula di un accordo sindacale o l’autorizzazione dell’Ispettorato territoriale del Lavoro per l’installazione di telecamere nascoste. Tutto ciò viene meno quando si tratta di controlli difensivi, cioè interventi mirati del datore di lavoro a seguito di fondati sospetti di comportamenti illeciti posti in essere da specifici lavoratori. Da qui la possibilità di installare telecamere nascoste. La posizione della Corte sulle telecamere nascoste Dunque, la Cassazione ha giudicato legittimo l’uso di telecamere nascoste, non segnalate e prive di autorizzazione sindacale o dell’Ispettorato del Lavoro, qualora siano impiegate per verificare il comportamento di un singolo dipendente su cui gravano fondati sospetti di condotte illecite. In tali casi, infatti, le registrazioni sono da considerarsi utilizzabili a fini probatori sia in sede civile che penale, poiché finalizzate a tutelare il patrimonio aziendale. L’Area Relazioni Industriali di Conflavoro evidenzia che la Cassazione ha ribadito un principio cardine: non si tratta di un controllo generalizzato sull’attività lavorativa, ma di un controllo difensivo legittimo, attivato solo in presenza di gravi indizi di infedeltà. Limiti ai controlli difensivi Benché lo Statuto dei Lavoratori riconosca al datore di lavoro un margine di azione per difendere il proprio patrimonio, tale facoltà non è illimitata. I controlli difensivi, nel caso specifico con telecamere nascoste: non possono tradursi in un controllo significativo sull’ordinario svolgimento dell’attività lavorativa dei dipendenti; non possono riguardare lavoratori nei confronti dei quali non sussistano sospetti; non possono avere carattere preventivo, ma devono derivare da sospetti concreti; non possono essere realizzati in modo casuale o a campione. Tali vincoli si fondano sul principio affermato dalla Corte, secondo cui l’installazione di telecamere non ha, in questi casi, la finalità di controllare a distanza l’attività dei lavoratori – con il rischio di ledere il loro diritto alla riservatezza – ma quella di acquisire conferme e prove di condotte illecite già sospettate, al fine di tutelare il patrimonio aziendale. Conclusioni La giurisprudenza ha da sempre posto particolare attenzione sulle modalità e motivazioni di utilizzo di strumenti audiovisivi in azienda. Tale attenzione risiede da un lato nella volontà di tutelare il rapporto fiduciario tra le parti, in nome del diritto alla riservatezza del dipendente; dall’altro nella necessità di tutelare il patrimonio aziendale, in caso di comportamenti illeciti posti in essere dai lavoratori. L’installazione di simili strumentazioni è pertanto legittima in conformità con la normativa vigente e nel rispetto di specifiche modalità. Proprio per la delicatezza del tema, affidarsi a Conflavoro significa avere la garanzia di una gestione corretta delle procedure, nonché della piena validità del materiale raccolto ai fini probatori. La tua crescita passa da una nostra sede Cerca la più vicina a te Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Scopri le altre nostre convenzioni Condizioni agevolate agli associati Conflavoro PMI Leggi tutto 10% di sconto sui tuoi viaggi Leggi tutto Gestione delle risorse umane in un clic Leggi tutto 30% di sconto sulle tariffe web Leggi tutto