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Banche venete e MPS gonfiano deficit di oltre 6 miliardi, cresce pressione fiscale

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Istat aggiorna previsioni dopo nota Eurostat: generale peggioramento dei conti pubblici e Def ancor più complicato per il futuro governo

 

Debito pubblico sale a 2.263 miliardi 

6,3 miliardi di euro. E’ questa la conseguenza schiacciante delle liquidazioni di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, nonché della ricapitalizzazione pubblica di MPS, sull’indebitamento italiano. Nel dettaglio, 4,756 miliardi di trasferimento in conto capitale riguardano le ex popolari venete. Il resto, circa 1,6 miliardi, è relativa a Monte Paschi di Siena.

Le stime arrivano direttamente dall’Istat dopo che l’Eurostat ha fornito allo stesso Istituto nazionale di statistica, che l’aveva richiesta ad agosto 2017, una valutazione in merito (clicca qua per leggerla). Il debito del 2017, dopo la revisione, risulta dunque di circa 2.263 miliardi a fronte dei 2.256 stimati a marzo.

 

Pressione fiscale sempre più schiacciante 

Il salvataggio delle ex popolari venete ha inciso sia sul rapporto debito/Pil, che a marzo era stimato al 131,5% e adesso cresce fino al 131,8%, sia sul rapporto deficit/Pil, che passa dall’1,9% al 2,3%.

Anche la pressione fiscale, di conseguenza, cresce. E’, infatti, stata rivista di un punto percentuale al rialzo (42,5% contro il 42,4% di marzo), con l’incremento delle imposte dirette di oltre 2 miliardi e le indirette di quasi 7 miliardi. L’ammontare delle prime, infatti, sale da 248,2 a 250,4 miliardi. Le seconde, invece, passano da 243 a 249,9 miliardi.

La revisione in peggio dei conti pubblici significa, per il futuro governo, una vera e propria doccia fredda quando si tratterà di programmare il Def. Non dovrebbero esserci, invece, ripercussioni sul piano di stabilità: l’Unione Europea considera possibile, in quanto una tantum, l’intervento pubblico effettuato dall’Italia.

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