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Obbligo Pos, saltano le sanzioni previste per commercianti e professionisti

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Il Consiglio di Stato rimanda al mittente il decreto MiSE che prevede 30 euro di multa per ogni pagamento col Pos non accettato

Obbligo di accettare pagamenti con il Pos, ma nessuna multa per artigiani, commercianti e professionisti chi li rifiutano. Il Consiglio di Stato, infatti, attraverso il parere 1104/2018, avverte che lo schema sanzionatorio previsto dal ministero dello Sviluppo economico potrebbe essere incostituzionale. Da Palazzo Spada, nel concreto, rimandano al mittente il decreto legge 179/2012.

Il riferimento è a quanto deciso dal MiSE nel Regolamento in merito: si tratta di 30 euro di sanzione per ogni mancata accettazione di pagamento elettronico. Una sanzione, nei fatti, assimilata a quanto previsto dall’art. 693 del codice penale laddove “Chiunque rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato, è punito con la sanzione amministrativa fino a euro 30”.

I dubbi di incostituzionalità ravvisati dal Consiglio di Stato sono, in particolare, in relazione all’art. 23 della Costituzione, il quale recita: “Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”.

Due, dunque, le criticità riscontrate dai giudici. La prima è che il DL 179/2012 non fissa importa e modalità di applicazione delle sanzioni. E la seconda, sempre secondo il Consiglio di Stato, è la violazione del principio di riserva di legge consistente nel rimando all’art. 693 CP. E, dunque, ai 30 euro.

La questione era nota e sottolineata dalla stesso MiSE nella relazione trasmessa a Palazzo Spada. La norma che ha introdotto il Pos obbligatorio (con annessi installazione dello strumento e accettazione del pagamento) manca, in sostanza, di criteri direttivi.

Risultato? Il regolamento è facilmente aggirabile. Pertanto nei fatti, con il parere dei giudici, si allunga a oltranza il rischio per commercianti, professionisti e artigiani di incorrere in sanzioni. Un’occasione, questa, per rivedere la questione senza danneggiare proprio i piccoli imprenditori e i liberi professionisti.

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