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Dal governo obbligo di ritenuta per il datore di lavoro in regime forfettario

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La misura, già in esame alcuni giorni fa in Consiglio dei ministri, andrà a correggere in merito la Legge di Bilancio 2019

Con il Pacchetto Crescita all’esame del Consiglio dei ministri negli scorsi giorni, non viene reintrodotto solo il super ammortamento. Tra le novità fiscali, infatti, trova spazio anche l’obbligo di applicazione di ritenuta per i datori di lavoro ammessi al regime forfettario. Una misura, questa, pensata per i loro lavoratori dipendenti, i quali non dovranno così accantonare individualmente e su base mensile le imposte sul reddito da pagare su base annuale.

A oggi i datori di lavoro con ricavi non superiori a 65 mila euro rientrati nel regime forfettario allargato non hanno l’obbligo di ritenuta. In sostanza il datore di lavoro forfettario, non assumendo il ruolo di sostituto d’imposta, al suo lavoratore in busta paga applica soltanto le ritenute previdenziali e non quelle fiscali Irpef.

Dunque nel concreto il governo, con il ministro dell’Economia Giovanni Tria, ritorna sui propri passi dopo la Legge di Bilancio 2019. E punta, con questa misura, a ridurre le complicazioni a carico del dipendente di tale categoria, che ad esempio a oggi non potrebbe presentare il modello 730 precompilato e dovrebbe dunque affidarsi a un professionista per la dichiarazione dei redditi.

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