Breaking News Burocrazia in stallo: manca metà dei decreti attuativi per liberare denaro lunedì 17 Maggio 2021 Array Breaking News Metà dei lavori dell’attuale legislatura bloccata da una firma, il commento del presidente Capobianco La fiacchezza della macchina burocratica in Italia non è, purtroppo, una novità, ma oggi assume una dimensione ancora più grave se si pensa che le farragini a cui sono soggetti i provvedimenti amministrativi incidono in maniera determinanti sull’iniziativa economica privata. È il caso dei provvedimenti attuativi che, spesso, sono necessari per liberare le risorse finanziarie messe a disposizione dalle leggi. “La lentezza nel prendere decisioni, le lungaggini nell’attuare provvedimenti e la difficoltà nel tramutarli in servizi alle imprese – commenta Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro Pmi – si riverbera inevitabilmente sulla vita dei cittadini e su quella che è la loro più concreta attività: il lavoro. Fare impresa, e quindi generare lavoro, sono attitudini che devono necessariamente inserirsi in un contesto normativo fluido e veloce, per garantire la rapidità e l’efficienza degli investimenti e per non scongiurare la libera iniziativa”. A ben vedere, tanto la Costituzione, all’articolo 97, quanto la legge 241 del 1990, insistono sull’attività e l’andamento della Pubblica Amministrazione, nel tentativo di fluidificarne l’azione a beneficio dei destinatari. Tuttavia, gli sforzi del legislatore non sembrano vincere le difficoltà che ancora oggi le imprese incontrano nel districarsi tra le maglie dei provvedimenti amministrativi che, talvolta, anziché garantire le iniziative private – come pure sancisce la Costituzione all’art. 41 – le soggiogano. Il congelamento delle risorse finanziarie “Secondo quanto emerge dal recente monitoraggio dei provvedimenti attuativi dell’attuale legislatura – evidenzia Roberto Capobianco – da marzo 2018 e sino all’insediamento del governo Draghi del febbraio 2021, i provvedimenti attuativi a carico delle amministrazioni centrali competenti, previsti da leggi già approvate, erano 598 su un totale di 1135. A questo numero si aggiungono i 50 attuativi previsti dalle leggi approvate sotto il governo Draghi e di cui solo 4 sono stati già adottati. Ciò vuol dire che quasi il 55% di provvedimenti attuativi che richiedono l’intervento ex post dei ministeri non produce ancora effetti”. Il tessuto delle piccole e medie imprese italiane risente in maniera determinante di uno stallo normativo di tale entità, che causa un inevitabile rallentamento del ciclo d’impresa con il rischio di contrarre il mercato del lavoro e dello sviluppo economico. “La mancanza di servizi alle imprese e un’impalcatura normativa calcificata – conclude Roberto Capobianco – è un tema di massima rilevanza sociale ed economica che non può giovarsi di una flemma ingiustificata. Conflavoro Pmi auspica una velocizzazione delle pubbliche amministrazioni nell’erogare servizi alle imprese al fine di garantire l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa, consapevole delle potenzialità del sistema produttivo italiano che proprio sulle PMI si fonda e si sviluppa”. La tua crescita passa da una nostra sede Cerca la più vicina a te Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Scopri le altre nostre convenzioni 10% di sconto sui tuoi viaggi Leggi tutto Gestione delle risorse umane in un clic Leggi tutto 30% di sconto sulle tariffe web Leggi tutto Nexi, l'innovazione dei pagamenti digitali in Italia Leggi tutto