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Conflavoro Pmi al governo: “Estendere già nel decreto Aprile cassa integrazione ai neoassunti dal 24 febbraio”

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Conflavoro scrive a Conte e ai ministri competenti: “Accelerare tempi e dare subito rassicurazioni a imprese e lavoratori”

Una norma ad hoc, già nel decreto Aprile e senza attendere la conversione in legge del dl ‘Cura Italia’, per estendere la cassa integrazione anche ai lavoratori assunti fino allo scorso 17 marzo. È quanto chiesto da Conflavoro Pmi al governo. Ieri (5 aprile) l’associazione presieduta da Roberto Capobianco ha infatti inviato l’osservazione al presidente del Consiglio Conte e ai ministri Gualtieri, Catalfo e Patuanelli.
 

Capobianco: “Non si può aspettare conversione ‘Cura Italia’

“Riteniamo fondamentale che gli ammortizzatori sociali siano fruibili anche per la fascia di lavoratori assunti fino al 17 marzo e non solo fino al 23 febbraio scorso. Il Senato su emendamento governativo – ricorda Roberto Capobianco – sta già lavorando in tal senso con la conversione in legge del dl 18/2020, ma non è possibile attendere oltre secondo noi”.

“Abbiamo quindi chiesto al presidente, così come ai ministri dell’Economia, del Lavoro e dello Sviluppo economico competenti in materia, di prevedere una norma ad hoc in un provvedimento di prossima uscita, possibilmente già nel cosiddetto decreto Aprile di Pasqua”.

 

Situazione che grava enormemente sulle imprese

“I tempi per la conversione in legge sono presumibilmente lunghi e vi è già fin troppa incertezza e paura nei nostri imprenditori e lavoratori. Crediamo pertanto sia giusto fornire loro quantomeno una certezza circa i rapporti lavorativi avviati dal 24 febbraio al 17 marzo. A oggi, purtroppo, moltissimi di questi lavoratori neoassunti sono senza ferie da fruire e senza informazioni celeri su quando e se saranno considerati idonei a ricevere gli ammortizzatori”.
 
“Un numero incalcolabile di imprese sta facendo l’impossibile per garantire loro una retribuzione – conclude il presidente di Conflavoro Pmi – e un sostegno nonostante le sospensioni, ma è chiaro che non potranno sopperire ancora altro tempo a questa lacuna. Da qui la necessità di accelerare i tempi con una norma ad hoc. E crediamo doveroso che, con un piccolo sforzo, il governo possa introdurre questa novità già nel prossimo provvedimento urgente”.

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