Breaking News Conflavoro PMI e OCDL: “Insieme per costruire un nuovo concetto di lavoro” sabato 30 Settembre 2017 Array Breaking News Successo per il dibattito sui CCNL. Capobianco: “La sinergia tra Conflavoro PMI e l’Ordine dei consulenti dei lavoro di Lucca non potrà che portare benefici alle aziende del nostro territorio” “Il primo, fondamentale obiettivo di Conflavoro PMI è tagliare i costi superflui del lavoro senza ridurre l’occupazione o danneggiare i lavoratori. Anche per questo motivo la scelta deve ricadere sul giusto CCNL che fa bene alla propria azienda, tra le centinaia oggi presenti. E serve puntare molto sugli accordi di secondo livello”. Ha esordito così, andando subito al punto focale del dibattito e trovando il consenso dei presenti, Roberto Capobianco presidente nazionale di Conflavoro PMI. Il contesto per ribadire l’impegno e la missione dell’associazione è stato quello dell’auditorium San Micheletto di Lucca. Lì, ieri pomeriggio, l’Ordine dei consulenti del lavoro ha organizzato, insieme con Conflavoro PMI, un convegno intitolato ‘6 Blocchi per costruire Nuovo Lavoro’. Sala gremita di consulenti sentitisi coinvolti in modo stimolante e attivo. Dalla platea, infatti, sono fioccate ripetute domande e richieste di chiarimenti agli importanti oratori presenti. Al convegno, in qualità di relatori, erano presenti professionisti del calibro di Evangelista Basile, avvocato giuslavorista dello Studio legale Ichino di Milano e Sergio Mariotti, avvocato giuslavorista di Firenze. Non poteva mancare, poi, Antonio M. Orazi, uomo di Diritto di lunga esperienza e, nella fattispecie, ieri in veste di sindacalista d’impresa di Conflavoro PMI. Ad aprire il dibattito facendo gli onori di casa, Roberto Capobianco e il tesoriere provinciale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Marcello Signorini. I CCNL e la metamorfosi del lavoro, dunque: ma è possibile cambiare visione per superare gli steccati che oggi, in taluni casi, rendono i contratti di lavoro una vera e propria giungla? Per affrontare i blocchi di discussione, i professionisti in sala sono partiti cercando di rispondere a questa domanda . “Eventi come quello odierno – ha sottolineato Capobianco – sono necessari proprio per parlare di una prospettiva diversa di CCNL. Noi di Conflavoro PMI guardiamo oltre e ci rivolgiamo a voi consulenti del lavoro perché siete il punto di incontro più importante nella relazione industriale”. “Tutti noi oggi qui presenti sappiamo benissimo che, con la drastica congiuntura economica, le aziende hanno cercato di tagliare i costi senza mai, però, concentrarsi sulla voce più alta del bilancio, ossia il costo del lavoro. Bene, l’obiettivo principale di Conflavoro PMI è proprio tagliare questo costo senza danneggiare il lavoratore. È possibile e ci stiamo muovendo in questa direzione con le nostre attuali aziende associate, oltre 37 mila operanti in qualsiasi settore. Abbiamo il nostro CCNL, snello, efficace e che segue i princìpi di abbattimento dei costi superflui. Stiamo sindacalizzando le imprese con la sigla CONFSAL, la quale sta sensibilizzando i lavoratori – ha spiegato Capobianco – nel costruire un’unica parola tra le parti. I rapporti di lavoro, del resto, non si fanno solo coi numeri, ma soprattutto col dialogo”. “Perché le Piccole e Medie Imprese, non ci stancheremo mai di dirlo, per noi di Conflavoro PMI sono delle famiglie al cui interno tutti quanti hanno fatto e, specie in questo decennale di crisi, stanno facendo sacrifici enormi, mettendo in gioco tutto. Proprio adesso serve una nuova visione del CCNL, guardando molto agli accordi di secondo livello, ovvero allineando le regole generali e decidendo in azienda i dettagli contrattuali affinché la resa qualitativa dell’impresa sia migliore. Un esempio ulteriore degli impegni di Conflavoro PMI? Lavorare sui premi di risultato aiutando le aziende e i consulenti del lavoro a costruirlo”. Stesso, identico punto di vista da parte dell’avvocato Basile dello Studio Ichino di Milano: “Negli ultimi anni sicuramente il legislatore si è dato da fare per cambiare un bel po’ di cose nel Diritto del lavoro, prima con la legge Fornero, poi con il Jobs Act e, da ultimo, con le leggi sul lavoro agile e sul lavoro autonomo. Ora bisogna capire se queste leggi portano benefici alle aziende e ai lavoratori oppure se rimangono soltanto sulla carta. Il fatto positivo è che oggi possiamo fare molto più ricorso agli accordi di secondo livello, tagliati maggiormente a misura sulle aziende rispetto al classico CCNL”. Sulla medesima lunghezza d’onda di Conflavoro PMI anche l‘Ordine dei consulenti: “In questo periodo dove tutto è variabile e cambia con una velocità impressionante – ha affermato Marcello Signorini – il consiglio è quello di non aver paura, di non restare ancorati a quelli che sono vecchi schemi, vecchie idee, vecchi concetti. Bisogna avere la forza di consigliare e di insegnare ai nostri clienti, dunque a professionisti e aziende, la forza di cambiare, di non avere paura del nuovo, di sperimentare. Di spostarsi, quindi, su nuove piattaforme, nuovi contratti, nuove forme di lavoro e di collaborazione. I sindacati storici spesso hanno una mentalità abbastanza obsoleta per i mercati attuali, ma noi consulenti del lavoro abbiamo l’obbligo di spingere i nostri clienti verso il cambiamento”. Significativa la sintesi di Orazi sulla natura e sul senso, nel corso del tempo, del CCNL. Anche per il sindacalista d’impresa, in ogni caso, la soluzione migliore oggi percorribile è una e una soltanto: “Serve la contrattazione di secondo livello e occorre scegliere il giusto CCNL, che ricordo essere un contratto di diritto comune e vittima di un concetto di obbligatorietà che, francamente, non ha. La contrattazione articolata, infatti, non è mai stata obbligatoria al contrario di quanto avrebbero voluto le vecchie e storiche categorie”. E proprio sulla scelta dell’associazione di categoria cui unirsi, l’avvocato Mariotti ha voluto dare un consiglio alle nuove imprese: “In un mercato sempre più complesso, senz’altro ciò che mi sento di consigliare ai neoimprenditori è di fare una scelta oculata per quanto riguarda l’associazione di categoria cui aderire. Di fare questa scelta valutando soprattutto il supporto e la presenza dell’associazione stessa a favore del professionista. Operare scelte oculate all’inizio dell’attività imprenditoriale può determinare la buona riuscita dell’attività stessa”. Il pomeriggio è trascorso producendo, soprattutto sul tema della migrazione dei CCNL, un prolungato scambio di considerazioni e curiosità tra i consulenti presenti in sala e gli avvocati Basile e Mariotti. Il pubblico si è mostrato molto interessato alla normativa in merito e ha potuto chiarire ogni dubbio al riguardo. Altri argomenti di analisi piuttosto sentiti sono stati la disamina sulla certificazione dei contratti e sulla loro regolazione economica, così come lo svolgimento dei rapporti di lavoro con un focus su quelli esterno, autonomo e agile, il cosiddetto Smart working. Tematiche, del resto e forse mai come in questo decennale dall’inizio della crisi, che non potevano di certo non stimolare la partecipazione sentita dei consulenti del lavoro. La sinergia con Conflavoro PMI, peraltro, sta andando in questa direzione. “È stato un piacere collaborare a questa bella iniziativa insieme con l’Ordine dei consulenti del lavoro di Lucca. Siamo certi – ha affermato Capobianco – che seguiranno molti altri progetti in comunione con l’Ordine. Ringraziamo i relatori e i consulenti oggi presenti in San Micheletto, professionisti in grado di dare un contributo significativo allo spinoso e caldo tema dei CCNL e alle problematiche legate alla sfera del lavoro in generale. Siamo convinti che l’unione fra Conflavoro PMI e l’Ordine dei consulenti del lavoro di Lucca non potrà che portare benefici alle aziende del nostro territorio”. 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