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De Felice: “Triste l’aritmetica sulle morti, ma il numero delle vittime sul lavoro è destinato a ridimensionarsi”

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All’indomani della festa del primo maggio e delle parole del Capo dello Stato, il presidente dell’Inail ha commentato a Rainews24 gli ultimi dati sull’andamento del fenomeno infortunistico: “L’incremento, rilevato a fine 2015, riguarda gli infortuni mortali denunciati. L’Istituto sta completando il procedimento amministrativo per accertare che si siano verificati effettivamente sul lavoro”

ROMA – Ospite di Rainews24 all’indomani della festa del primo maggio, il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, ha commentato gli ultimi dati sull’andamento del fenomeno infortunistico messi a disposizione dall’Istituto attraverso la tecnica dell’Open data. “La tendenza che stiamo notando – ha detto – è che il numero degli infortuni sul lavoro del 2015 si sta avvicinando a quello dell’anno precedente”. Il 16% di aumento delle denunce di infortunio mortale, rilevato a chiusura dell’anno, “non riguarda, infatti, solo gli incidenti avvenuti effettivamente sul lavoro, che dovranno essere accertati attraverso il consueto procedimento amministrativo. L’aumento dei casi mortali, quindi, è destinato a ridimensionarsi”.

“Ogni vita persa sul lavoro è inaccettabile”. Riprendendo le parole pronunciate domenica dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia per la festa del lavoro al Quirinale, De Felice ha sottolineato che “è triste fare aritmetica su questi numeri perché non soltanto sono inaccettabili le morti sul lavoro, ma è inaccettabile ogni singola vita persa sul lavoro”. Di qui le tante iniziative promosse dall’Inail negli ultimi anni per intensificare sempre di più l’attività di prevenzione, “facendo informazione, facendo formazione dei lavoratori, finanziando attività di miglioramento degli ambienti di lavoro e dei macchinari con cui i lavoratori operano”. I finanziamenti, ha ricordato il presidente dell’Istituto a questo proposito, “sono stati davvero ingenti e gli esiti rilevanti, non solo nella prospettiva della prevenzione, ma anche nella prospettiva dell’impulso alla crescita, che il miglioramento della sicurezza comunque dà ai processi produttivi”.

“Per la prevenzione necessario l’impegno di tutti”. Giovedì 5 maggio, in particolare, si concluderà la prima fase per l’assegnazione dei 276 milioni di euro di incentivi a fondo perduto messi a disposizione delle imprese attraverso il bando Isi 2015, per sostenere la realizzazione dei progetti di investimento volti al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza del lavoro, per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale e per la bonifica da materiali contenenti amianto. In sei edizioni del bando Isi, l’Inail ha stanziato a favore del sistema produttivo un ammontare complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro. L’Istituto, come precisato da De Felice a Rainews24, non può però fare prevenzione da solo: “La sicurezza sul lavoro non può prescindere dal controllo. C’è bisogno della volontà e della collaborazione di tutti i soggetti che, ciascuno per il proprio ruolo, hanno specifiche responsabilità per la tutela della salute dei lavoratori”.

“Una rete di eccellenza per la ricerca”. Un altro fronte su cui l’Inail è impegnato attivamente è quello della ricerca. “Quella che riguarda la protesica, cioè la costruzione di protesi, ortesi e ausili, è una ricerca antica”, ha spiegato il presidente, ricordando la struttura di Vigorso di Budrio, dove negli anni Sessanta venne realizzata la prima protesi funzionale a comando mioelettrico. Più recente, invece, “è la ricerca che riguarda più direttamente i macchinari, la medicina sul lavoro e l’arte medica in generale avviata con l’incorporazione dell’Ispesl”, avvenuta nel 2010.

“La proposta Inail di start-up innovative”.  “Con Vigorso di Budrio, in particolare – ha aggiunto De Felice – l’Inail è al centro di una rete di eccellenza che mette insieme l’Istituto italiano di tecnologia di Genova, la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e il Campus Bio-Medico di Roma per produrre prototipi innovativi. Per accorciare il più possibile i tempi per il trasferimento tecnologico, auspichiamo che questi prototipi possano essere prodotti da imprese nelle quali l’Inail possa partecipare nell’attività come capitale o attivare come start-up”.

 
fonte: inail.it

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