Breaking News Decreto Crescita, cosa funziona e cosa manca ancora: l’analisi di Conflavoro Pmi mercoledì 24 Aprile 2019 Array Breaking News Con il provvedimento del governo incentivi agli investimenti e occhio di riguardo per gli sgravi contributivi. Ma la strada per un miglior rapporto tra imprese e lavoro è ancora lunga Dopo un lungo travaglio è stato approvato il 23 aprile dal Consiglio dei ministri il cosiddetto decreto Crescita. Un fatto sicuramente che sta distinguendo l’attuale compagine governativa è quello di voler attribuire, sin dal nome, indirizzi economico-fattuali alle proposte normative che si vanno a emanare. Nello specifico sono molti i temi che sono stati oggetto del decreto in analisi. Conflavoro Pmi, a tal proposito, è molto attenta a quelle che saranno le risposte del mercato imprenditoriale e di quello economico in generale. Torna il super ammortamento, rifinanziata la Nuova Sabatini, rafforzato il credito d’imposta per ricerca e sviluppo Tra gli aspetti che riteniamo di dover mettere in maggior rilevo segnaliamo la reintroduzione del super ammortamento al 130% per i titolari di reddito d’impresa, arti e professioni che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi entro il 31 dicembre 2019. E ancora: la proroga e il rafforzamento del credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo e la modifica al regime dei forfettari con la conseguente effettuazione delle ritenute sui redditi da lavoro dipendente. Previsto anche l’aumento delle quote della cosiddetta Nuova Sabatini con aliquote differenziate per le Pmi e per le grandi imprese. Tasse ridotte per imprese e cervelli in fuga che rientrano, introdotto nuovo tipo di impresa Il decreto Crescita prevede anche incentivi per le imprese che si finanziano con obbligazioni e l’aumento della deducibilità IMU con il passaggio della stessa dal 40% al 50% per il 2019 e al 60% per il 2020. Di pari passo, ecco un nuovo bonus per le società che acquistano un edificio, lo demoliscono e lo ricostruiscono con riduzioni delle imposte ipo-catastali. In lista anche l’introduzione di un nuovo tipo di impresa, nello specifico la SIS, ovvero ‘Società di investimento semplice‘. Quest’ultima può investire solo in startup non quotate in cambio di esenzione dalle imposte sui redditi da capitale. Infine, con il decreto Crescita, tasse ridotte per le imprese che tornano in Italia e sconti fiscali per i cosiddetti cervelli in fuga. L’analisi di Conflavoro Pmi: serve abbattere il costo del lavoro e burocrazia oggi schiacciante Tutte misure, dunque, che tendono a voler incentivare gli investimenti. E, al contempo, mirano a voler sgravare la parte contributiva in costanza di determinati investimenti strutturali o in categorie di sviluppo tecnologico. Quello che ci appare mancante, a una prima analisi, come invece sarebbe stato opportuno sviluppare in una maniera più profonda, è il tema del rapporto tra impresa e lavoro nella contestualizzazione di un minor costo della manodopera. In correlazione, poi, sembra assente una diminuzione delle procedure amministrative che insistono a oggi sulle imprese. Sono due temi a cui Conflavoro Pmi tiene tantissimo perché li considera da sempre due fattori fondamentali di sviluppo del Paese. Abbassare il costo del lavoro, soprattutto nella parte contributiva, comporterebbe una maggior possibilità di assunzioni e dunque di soggetti che possono direttamente accedere al mondo del lavoro ed a una diretta libertà economica. L’analisi di Conflavoro Pmi: burocrazia oggi schiacciante è pericolo per imprese Dall’altro l’imprenditore è spesso onerato di procedure burocratiche e amministrative che possono, suo malgrado e senza sua colpa specifica, sfociare in sanzioni pecuniarie pregiudicanti l’impresa. Sanzioni anche penali, nuocenti in maniera sproporzionata sulla soggettività di chi ha investito una vita di risorse, non solo economiche, nell’impresa. Conflavoro Pmi auspica dunque che da qui a breve il governo e il parlamento possano intervenire per aumentare la facilità di ingresso di nuovi soggetti nel mondo del lavoro. E riescano, parallelamente, a diminuire il carico burocratico e amministrativo che oggi pesa sull’impresa con la finalità di facilitarne il percorso di sviluppo e onorare gli sforzi sociali che ogni imprenditore quotidianamente fa. Nel frattempo Conflavoro Pmi è soddisfatta di quanto proposto dal decreto Crescita. L’auspicio, però, è che il provvedimento sia soltanto il punto di partenza. E non, invece, di arrivo, di un’evoluzione economica e culturale che veda l’impresa e l’imprenditore al centro della tutela dello Stato e della politica in generale. La tua crescita passa da una nostra sede Cerca la più vicina a te Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Scopri le altre nostre convenzioni 10% di sconto sui tuoi viaggi Leggi tutto Gestione delle risorse umane in un clic Leggi tutto 30% di sconto sulle tariffe web Leggi tutto Nexi, l'innovazione dei pagamenti digitali in Italia Leggi tutto