Breaking News E-Commerce, le PMI italiane in ritardo abissale sui competitor europei giovedì 16 Novembre 2017 Breaking News Italia davanti solo a Cipro, Bulgaria e Romania: gap del 10 per cento rispetto alla media della zona euro In questi giorni è forte la ribalta mediatica delle piattaforme di compravendita in E-Commerce. Il colosso cinese Alibaba, infatti, ha creato scalpore per aver totalizzato, nella giornata dell’11 novembre, transazioni per un valore totale pari a 25,4 miliardi di dollari. La situazione in Europa – Quella raggiunta da Alibaba è una cifra record a livello globale per una singola azienda. Superiore, in ogni caso, al giro di affari in E-Commerce di interi Paesi nel corso di un anno. Basti pensare che l’Europa a 28 Paesi ha registrato una stima di vendite online di 625 miliardi di euro nel 2016, pur in aumento rispetto ai 580 miliardi del 2015. La stagnante situazione italiana – In questo panorama, quale fetta di mercato in E-Commerce conquista il Belpaese? Dai dati che emergono dal recente rapporto ‘Luci e ombre del commercio online in Italia’, diffuso da BEM Research, si evince come le vendite online siano aumentate anche in Italia rispetto al passato. Nel 2016, infatti, si sono attestate sui 26 miliardi di euro, circa 5 miliardi in più nel confronto con un anno fa. Però c’è da dire che il nostro Paese resta assolutamente indietro rispetto agli avanzamenti degli altri Paesi UE. Dopo l’Italia, infatti, si piazzano solo Cipro, Bulgaria e Romania. L’ampio gap delle PMI italiane – Gli italiani, naturalmente, comprano online e lo fanno in quantità più o meno elevata in base alla fascia d’età cui appartengono. I più giovani, è quasi scontato, si affidano maggiormente all’E-Commerce. Il vero problema, la vera causa del divario con i competitor europei, per l’Italia pare, però, essere rappresentato dai pochissimi investimenti digitali compiuti dalle PMI. I dati – Nel 2016, infatti, appena l’8 per cento delle PMI di casa nostra, quelle con almeno 10 dipendenti, ha ricevuto un ordine online. Il che è negativo perché le piccole e medie imprese sono le vere fondamenta del tessuto economico italiano. Nel resto dell’Unione Europea, invece, ha mediamente evaso un ordine in E-Commerce il 18 per cento delle aziende. I Paesi dell’area euro con le imprese più strutturate – e, di conseguenza, con gli acquirenti più abituati – in ottica E-Commerce sono Danimarca (28%), Svezia e Repubblica Ceca (27%), Germania (26%) e Belgio (24%). I motivi del gap – Il report ‘Luci e ombre del commercio online in Italia’, nell’evidenziare i motivi del divario tra PMI italiane ed europee nell’E-Commerce, si concentra sui vincoli culturali e anagrafici. La teoria è che un Paese come l’Italia, dove una grande fetta della popolazione è anziana, abbia difficoltà ad accedere al digitale. Una teoria corretta, ma, del resto, si tratta di un circolo vizioso. Il digital divide tra Italia e Europa, infatti, è allarmante in prima istanza per quanto riguarda le infrastrutture dedicate al settore, troppo spesso assenti o malfunzionanti. E i dati del report, in sostanza, non fanno che confermare quanto già estrapolabile dal Piano nazionale Impresa 4.0. Non basta, dunque, una mera presa di coscienza della situazione, bensì una progettazione lungimirante che non faccia perdere all’Italia ulteriore terreno nella corsa al digitale. Altrimenti i danni, col tempo, potrebbero diventare davvero pesanti per tutta l’economia del Paese. La tua crescita passa da una nostra sede Cerca la più vicina a te Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Scopri le altre nostre convenzioni 10% di sconto sui tuoi viaggi Leggi tutto Gestione delle risorse umane in un clic Leggi tutto 30% di sconto sulle tariffe web Leggi tutto Nexi, l'innovazione dei pagamenti digitali in Italia Leggi tutto