Emergenza in Centro Italia: “Imprenditori in ginocchio e la politica sta a guardare”

Emergenza in Centro Italia, il presidente di Conflavoro Pmi Roberto Capobianco esprime solidarietà ai cittadini e agli imprenditori, con una riflessione sul ritardo nei soccorsi. “In questi giorni – dice Capobianco –  la testa e il cuore vanno al centro Italia e a tutti coloro che stanno lottando per tentare di rialzarsi in piedi. Penso alle vittime della catastrofe, ai momenti di agonia vissuti dai loro familiari, a quella schiera di bravissimi volontari che, come sempre, hanno agito appena hanno potuto, anche a costo della vita. E penso alla macchina dei soccorsi che, come conferma quotidianamente la cronaca, si è inceppata. Leggo che ci sono stati errori di valutazione e omissioni gravi che come al solito stanno sfociando nella peggiore e vuota politica, quella dello scaricabarile. Per non parlare dello sciacallaggio da campagna elettorale. Il sistema non funziona, lo stiamo dimostrando, ad ogni tragedia, ad ogni emergenza. E’ dal 24 agosto che i nostri cittadini aspettano risposte, i fondi promessi e mai arrivati, con le istituzioni centrali che stanno vivendo in un perenne clima di insonnia”.
“Che cosa ci dobbiamo aspettare adesso – continua il presidente – dopo l’ennesima batosta, se già prima i soccorsi erano assenti, se già prima o decreti attuativi erano dimenticati nel cassetto? Quando iniziamo a pensare e, soprattutto, a mettere a punto una adeguata politica di prevenzione e di soccorso? Parlo a nome delle nostre aziende rimaste isolate a causa di inefficienza e malagestione. E di tutti i lavoratori rimasti in mezzo alla strada dall’oggi al domani: perché non impiegare le risorse per rilanciare le poche aziende rimaste, in modo da dare un’altra occasione ai nostri imprenditori colpiti dall’ennesima catastrofe naturale? Mi rivolgo alla politica che in questi giorni sta impiegando le forze nel delineare strategie e via di fuga, in attesa del risultato della Consulta che domani si esprimerà sulla legge elettorale”.