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Evasione fiscale: ‘super poteri’ alla guardia di finanza per i controlli dei conti

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Dopo che il fisco ha avviato un controllo sperimentale richiesto dal ‘Salva italia’ nel 2011, le fiamme gialle potranno accedere ai movimenti dei conti correnti senza autorizzazione del magistrato

Nel Dl fiscale convertito in legge dopo il via libera della Camera di ieri c’è anche la possibilità, per la guardia di finanza, di avere ampio accesso ai dati relativi ai movimenti dei conti correnti. Lo scopo è quello di stilare un elenco di soggetti ritenuti a rischio evasione e di rendere maggiormente efficienti le operazioni di controllo. La questione è da ricollegarsi a quanto richiesto all’agenzia delle entrate fin dal 2011, ovverosia un controllo selettivo e più serrato in relazione sia alle dichiarazioni dei redditi sia alle dichiarazioni Iva.

Anche la guardia di finanza darà il proprio contributo in tal senso. Le fiamme gialle potranno infatti accedere direttamente all’anagrafe dei rapporti finanziari. Si tratta, in sostanza, della banca dati dei conti correnti e potranno procedere, dunque, senza chiedere alcuna autorizzazione alla magistratura. I dati acquisiti potranno essere conservati fino a dieci anni.

Il fisco negli scorsi mesi, proprio per ottemperare a quanto previsto dal ‘Salva Italia‘ (Dl 201/2011) ha avviato una nuova sperimentazione per effettuare i controlli verso le società di capitali e le società di persone che nel 2016 non hanno presentato dichiarazioni dei redditi. Oppure che l’hanno fatto, ma presentando documenti ritenuti ‘sospetti’. Ovvero senza inserire elementi contabili significativi pur avendo movimenti in tal senso sul conto corrente.

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