Conflavoro / Archivio Conflavoro / Notizie / In evidenza / Green pass, Conflavoro PMI: “Lavoratori devono comunicarne subito possesso, ora deroga privacy”
Breaking News

Green pass, Conflavoro PMI: “Lavoratori devono comunicarne subito possesso, ora deroga privacy”

Array
Breaking News

Accolta richiesta di Conflavoro Pmi: il datore può richiedere fin da subito il possesso del Green pass al lavoratore per meglio organizzare il lavoro

“Il Governo fa un passo avanti andando incontro alle esigenze organizzative delle imprese in materia di Green pass. Resta aperta la questione della necessaria deroga alla privacy, ma adesso il datore di lavoro è autorizzato a richiedere il possesso o meno della certificazione verde ai propri lavoratori, con questi ultimi tenuti a comunicarlo in tempo utile per permettere una efficace programmazione aziendale. Ossia entro il 15 ottobre, data che, senza questa novità, rischiava di essere un venerdì nero per le imprese italiane”.

Questo il commento di Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro Pmi sulle novità introdotte dall’esecutivo nel nuovo decreto. “La nostra associazione aveva richiesto un provvedimento urgente in tal senso al Governo, facendo un appello anche ieri durante l’audizione in commissione Affari Costituzionali del Senato. Ci hanno ascoltato, hanno capito il problema e siamo quindi soddisfatti”.

“Adesso è però necessario arrivare anche a una deroga della privacy, permettendo al soggetto verificatore di registrare la scadenza del Green pass dei lavoratori, così da evitare lungaggini inutili e sprechi di tempo. Anche questa è una richiesta che Conflavoro PMI ha formulato al Governo e confidiamo in una soluzione positiva alla questione. Non bisogna complicare ulteriormente la vita delle nostre imprese”.

“Immaginiamo un’azienda con 200 dipendenti in cui ogni giorno deve essere verificato 200 o forse più volte il possesso del Green pass ai lavoratori: uno scenario caotico assolutamente evitabile e incomprensibile – conclude Roberto Capobianco – visto che l’azienda già conosce, ovviamente, le generalità dei propri dipendenti. La deroga alla privacy, quindi, secondo noi si baserebbe su principi sensati. Confidiamo siano dello stesso parere anche Governo e Garante”.

Scopri le altre nostre convenzioni