Piccole imprese, grande coraggio

E’ ancora permesso pensare in grande e coltivare un sogno in questo sistema Italia che frena, piuttosto che incentivare, l’intraprendenza individuale? E’ possibile risvegliare il coraggio sopito degli imprenditori di quelle piccole e medie imprese che veramente possono fare la differenza nello sviluppo di questo paese?
Solo creando una sinergia, una unione di intenti, forse sì, è possibile fare qualcosa. Mettendo sul tavolo esperienze positive, ma anche i problemi reali e oggettivi che l’imprenditore, suo malgrado, si trova quotidianamente ad affrontare. Problemi che appaiono spesso insormontabili, e che tolgono persino la lucidità e la forza d’animo, necessarie a chi decide di fare impresa.
No, la nostra associazione di categoria, Conflavoro Pmi, non ha la presunzione di avere la verità in tasca o di delineare l’identikit dell’imprenditore di successo. Ognuno, in fondo, vive la propria storia e affronta i suoi problemi quotidiani. E allora è bene diffonderle queste esperienze di vita per unire le forze, infondere energia, ma anche conoscere e analizzare quei tranelli, incombenze, ostacoli, spesso enormi, con i quali, per cause di forza maggiore, le aziende italiane convivono ogni giorno.
Oggi si apre, sul nostro sito, una sezione dal titolo “Piccole imprese, grande coraggio” dedicata interamente agli imprenditori e nella quale, in sostanza, a partire da lunedì 12 dicembre, racconteremo le loro storie. Chiamiamola rubrica, ma solo nella formalità, perché nel concreto, vuole essere molto di più: un vero e proprio progetto, un connettore di esperienze dove il protagonista possa riconoscersi, per rinnovarsi e, nello stesso tempo, fornire spunti utili a chi guarda all’obiettivo con la stessa ambizione. Quella su cui un artigiano di Agrigento, il primo interlocutore del nostro percorso, ha costruito il suo progetto: creare una pasticceria che diventasse in pochi anni un punto di riferimento in tutta la Sicilia.