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Spesometro, si ricomincia: scadenza prorogata al 6 aprile. Ecco le novità

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Spesometro alleggerito dopo il blackout di settembre 2017. Meno burocrazia e invio cumulativo delle fatture fino a 300 euro le novità principali. Disponibili due software di supporto


Spostato il termine ultimo previsto per fine febbraio

L’Agenzia delle entrate ha prorogato il termine ultimo per inviare i dati relativi alle fatture del secondo semestre 2017. La nuova scadenza, come stabilito dal provvedimento a firma del direttore Ernesto Maria Ruffini, è stata spostata al 6 aprile 2018. La data prevista inizialmente, invece, era il 28 febbraio 2018.

Dopo i gravi disagi di settembre 2017, con il blackout della piattaforma telematica e la forte presa di posizione dei commercialisti, la PA ha cercato di semplificare la vita di imprese e professionisti (cfr. Dl 148/2017).

Il termine ultimo del 6 aprile, inoltre, è valido pure per le comunicazioni integrative – senza sanzioni – ai dati errati in riferimento trasmessi all’ultima tornata, relativi al primo semestre 2017.

 

Le novità dello Spesometro light

Tra le novità che vanno in direzione di un alleggerimento dei dati, vi è la riduzione delle informazioni richieste nella compilazione dello Spesometro. Inoltre, per fatture inferiori a 300 euro, emesse o ricevute che siano, è lecito comunicare i dati riepilogativi tramite invio cumulativo. Da sottolineare, infine, la possibilità di trasmettere i dati con cadenza trimestrale o semestrale. L’Agenzia delle entrate ha anche messo a disposizione degli utenti due software di supporto. Uno, nella fattispecie, per il controllo dei file delle comunicazioni e l’altro, invece, per la loro compilazione.

I due mesi (60 giorni) dal momento della pubblicazione del provvedimento hanno lo scopo – come spiega l’Agenzia delle entrate in un comunicato – di “garantire il rispetto delle norme dello Statuto del contribuente”.

E, in sostanza, di evitare altre rivolte da parte delle imprese e degli addetti ai lavori, che nei giorni di massima agitazione erano arrivati a chiedere l’eliminazione tout court dello Spesometro. Preferendo, piuttosto, abbandonare la digitalizzazione del servizio. In ogni caso, fa sapere l’Agenzia delle entrate, chi vuole può continuare a trasmettere i dati con la piattaforma già utilizzata nel 2017.

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