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Audizioni ddl Bilancio, Conflavoro PMI: “Spingere su potere d’acquisto e formazione per Rdc e giovani” – VIDEO

Il presidente Roberto Capobianco in audizione sulla Legge di Bilancio a tutela delle piccole e medie imprese, affiancato da Maurizio Centra ed Enrica Montanucci

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Crediti d’imposta sull’energia, fringe benefit a 3 mila euro e piani premiali senza accordi sindacali, formazione per i percettori del reddito di cittadinanza e turismo. Sono gli argomenti principali affrontati oggi (2 dicembre) da Conflavoro PMI nelle audizioni delle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite per i lavori sulla legge di Bilancio. L’associazione è intervenuta con il presidente nazionale Roberto Capobianco, affiancato da Maurizio Centra coordinatore del CTS interno e da Enrica Montanucci presidente di MAAVI Conflavoro PMI.

“Da parte nostra un plauso particolare alle misure contro il caro-energia – sottolinea Roberto Capobianco – ma suggeriamo di ritoccare l’impostazione della misura del credito di imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas: chiediamo che il termine ultimo per la compensazione sia esteso a tutto il 2024 e che la cessione del credito possa avvenire anche in modo parziale e, inoltre, non soltanto a favore di banche e intermediari finanziari”.

Fringe benefit e minore burocrazia per i piani premiali

Durante l’audizione, spazio poi al potere d’acquisto delle famiglie. “Come già chiesto durante le audizioni al Senato sul DL Aiuti quater, chiediamo di prevedere i fringe benefit fino a 3 mila euro anche per il 2023. Il welfare è fondamentale per dare ossigeno a lavoratori e imprese, motivo per cui, in ottica di semplificazione, proponiamo anche di modificare la procedura per attivare i piani premiali. Oggi – spiega Capobianco – necessitano di un preliminare un accordo sottoscritto alla presenza delle organizzazioni sindacali e, entro 30 giorni, il deposito del medesimo accordo ai sensi del Dlgs 151/2015. Una pratica a nostro avviso deleteria e foriera di ulteriore burocrazia e aggravio dei bilanci delle aziende”.



Formazione al centro del sistema Lavoro

Il presidente di Conflavoro PMI sottolinea come debba diventare centrale e continuativo nel mondo del lavoro, anche nell’ottica di completare e migliorare due questioni storicamente irrisolte, come il reinserimento dei percettori del reddito di cittadinanza e la staffetta generazionale tra chi va in pensione e chi si affaccia al mercato del lavoro. “La richiesta di Conflavoro PMI – afferma Capobianco – è quella di introdurre politiche attive per i vari settori e ambiti professionali. In particolare, secondo noi è necessario la formazione sia sulle mansioni effettivamente da svolgere sia, soprattutto, sulle esigenze del singolo territorio e quindi del core business delle aziende che vi operano”.

Le richieste sul turismo organizzato

Anche il turismo fra i temi citati da Capobianco: “MAAVI Conflavoro PMI e la presidente Enrica Montanucci sollevano da molti mesi alcuni grandi problemi del settore e delle agenzie di viaggio che – ricorda – sono in ginocchio fin dal lockdown. Ci riferiamo in particolare ai 39 milioni del DL Sostegni ter, stanziati ma di fatto mai accreditati, e al rimborso dei voucher emessi durante la pandemia per i viaggi non fruiti. Altra questione da risolvere è quella relativa al personale qualificato perduto nel periodo più nero, per il quale sarebbe opportuno prevedere delle misure di recupero mediante appositi sgravi”.

“In definitiva – conclude il presidente di Conflavoro PMI – è una Manovra su cui diamo generalmente un giudizio ottimista e positivo, ma confidiamo ci sia ancora maggiore intenzione di dialogare con le aziende e quindi con le associazioni di categoria: la crisi impatta su tutti i settori e il confronto continuo e plurale sarà determinante per uscire dalla crisi”.



Guarda l’intervento in Aula del presidente Roberto Capobianco

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