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Concordato preventivo biennale per autonomi e partite IVA, come funziona

Prevede la pattuizione anticipata dell’importo delle tasse da pagare, con il vantaggio di due anni senza controlli associato al regime premiale riservato ai piccoli soggetti ISA e agli autonomi

La Legge Delega (n.111 del 9 agosto) per la riforma fiscale aveva introdotto un concordato preventivo biennale riservato alle partite IVA e alle imprese di dimensioni minori. L’attuazione con il dl approvato in consiglio dei ministri il 3 novembre.

Cos’è il concordato preventivo biennale

Il concordato preventivo biennale è un accordo fiscale siglato tra lo Stato e il contribuente, esplicitato tramite una proposta da parte dell’Agenzia delle Entrate alle piccole partite IVA (sia quelle che applicano gli ISA sia quelle in regime forfettario), la cui pattuizione ha un durata di due anni fiscali.

Nello specifico prevede la pattuizione anticipata dell’importo delle tasse da pagare, con il vantaggio di due anni senza controlli associato al regime premiale riservato ai piccoli soggetti ISA e agli autonomi.

Si definisce quindi un fatturato fisso su cui pagare le tasse nel successivo biennio. La stima la fa l’amministrazione finanziaria. 

NB: Il concordato preventivo biennale è volontario ma irrevocabile.

Chi può accedere al concordato preventivo biennale

Possono accedere al concordato biennale i titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo che:

  • siano residenti in Italia;
  • abbiano un indice di affidabilità fiscale di almeno 8 punti
  • non abbiano debiti fiscali oltre i 5mila euro;
  • abbiano presentato le ultime tre dichiarazioni dei redditi presentate regolarmente.

Come fare domanda

L’invito arriva dall’Agenzia delle Entrate e a oggi non è prevista nessuna procedura per l’invio delle domande.

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