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Lavoro, Italia al terzo posto in Europa per costi non salariali

Le stime Eurostat dicono anche che nel 2022 il costo orario del lavoro a livello dell’intera economia, espresso in euro, è aumentato del 5% nell’Ue e del 4,7% nell’area dell’euro

Il costo del lavoro sostenuto dai datori di lavoro italiani (compreso di contributi, tasse e eventuali bonus) è di 29,4 euro l’ora. Il dato, nonostante sia al di sotto della media europea, si classifica assai più in alto dei meno cari Paesi dell’est Europa.

Il dato più alto si registra in Francia (40,8 euro) e in Germania (39,5 euro). 

Le due componenti principali del costo del lavoro, come specifica l’Eurostat, sono i salari e i costi non salariali, per esempio i contributi sociali dei datori di lavoro. Il dato che preoccupa quindi è un altro: l’Italia, con il 27,8% si piazza al terzo posto in Europa per i costi non salariali.

Le quote più basse dei costi non salariali sono state registrate in Lituania (5,4%) e Romania (5,3%) e la più alta in Francia (32%), Svezia (31,9%).  

Le stime dicono anche che nel 2022 il costo orario del lavoro a livello dell’intera economia, espresso in euro, è aumentato del 5% nell’Ue e del 4,7% nell’area dell’euro.

Il commento del presidente nazione, Roberto Capobianco

“Il costo del lavoro in Italia è ancora troppo alto, giacché il Paese resta maglia nera in Europa. La piccola e media impresa deve essere messa nella condizione di crescere economicamente e quindi di poter assumere e investire in innovazione e sostenibilità. In questo senso dunque – conclude Capobianco – la vera battaglia di questo governo dovrà essere quella di efficientare tutto il sistema lavoro“. 

 

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