Politica La settimana politica: il Meeting di Rimini e le tensioni con la FranciaAl Meeting di Rimini, Giorgia Meloni ha illustrato in modo ampio le priorità che guidano l’azione del Governo e i principali dossier aperti, interni ed esteri lunedì 1 Settembre 2025venerdì 26 Settembre 2025 Array Alla 46ª edizione del Meeting di Rimini, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha illustrato in modo ampio le priorità che guidano l’azione del Governo e i principali dossier aperti, sia sul piano interno che su quello internazionale. A livello europeo Meloni ha condiviso l’analisi proposta da Mario Draghi, in particolare l’allarme sul rischio che l’Unione perda progressivamente peso e centralità nello scenario globale. Rispetto al conflitto in Ucraina, ha ribadito la linea di fermezza secondo cui ogni possibile negoziato di pace non possa prescindere da garanzie di sicurezza solide e credibili a favore di Kiev. Sul fronte mediorientale, infine, la premier ha rimarcato come le reazioni militari di Israele siano andate ben oltre i limiti del principio di proporzionalità. Le dichiarazioni di Meloni al Meeting di Rimini Sul versante interno, al Meeting di Rimini Meloni ha rivendicato i risultati ottenuti in materia di immigrazione, attribuendo la riduzione degli arrivi irregolari e il calo dei morti e dei dispersi in mare alla linea perseguita dal suo esecutivo. Ha fornito anche le prime anticipazioni circa gli obiettivi della prossima manovra finanziaria, qui come sinteticamente riportati dal Corriere: “Un piano casa per favorire in particolare «le giovani coppie»; un nuovo taglio dell’Irpef concentrato, questa volta, sul «ceto medio»; l’abbassamento «strutturale» del costo dell’energia; ulteriori interventi a sostegno «della famiglia e della natalità»; misure per la parità scolastica per «un pieno esercizio della libertà educativa». Sempre al Meeting di Rimini, la Premier è tornata poi sulle riforme istituzionali, confermando quali obiettivi centrali l’approvazione del premierato e il completamento del percorso sull’autonomia differenziata. Infine la giustizia, su cui il Governo non arretrerà rispetto al suo programma nonostante quelle che ha definito “le invasioni di campo di una minoranza di giudici politicizzati che provano a sostituirsi al Parlamento e alla volontà popolare”, e l’economia, con un’aspra critica ai sussidi e indicando invece come priorità il sostegno al ceto medio e la riduzione dei costi energetici sul versante delle imprese – temi, questi ultimi, come già evidenziato, al centro dell’agenda della prossima manovra. Tajani interviene sulle tensioni diplomatiche Italia-Francia Parallelamente, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dovuto affrontare la questione delle tensioni con la Francia, scaturite dalle dichiarazioni di Matteo Salvini contro Emmanuel Macron. Dopo le parole dure del leader della Lega, seguite dalla reazione di Parigi che ha convocato l’ambasciatrice italiana, Salvini ha tentato di abbassare i toni liquidando Macron come “troppo permaloso”. Tajani, impegnato al Meeting di Rimini in un dibattito sulla Siria, si è trovato a dover ricomporre i rapporti con un alleato centrale, proprio nel momento in cui l’Europa cerca compattezza di fronte alla Russia. Al G7 dei ministri degli Esteri, collegato da Rimini, si è discusso anche di un possibile coinvolgimento dell’Italia in una missione internazionale di Paesi “volenterosi”, limitata però a una presenza tecnica di sminatori e non a un impegno militare. Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle uscite di Salvini, Tajani ha risposto prendendo nettamente le distanze: la politica estera – ha ricordato – è competenza esclusiva della Presidente del Consiglio e del Ministro degli Esteri. “Non c’è alcuna crisi diplomatica con la Francia”, ha aggiunto, citando i contatti con il collega Barrot e rivendicando un approccio fatto di toni pacati e fiducia nella forza delle idee, piuttosto che nella durezza delle parole. Elezioni regionali: continuano le trattative Il Partito Democratico ha sciolto le riserve sulle regionali in Campania. Il candidato alla Presidenza sarà Roberto Fico, mentre Piero De Luca, deputato e figlio dell’attuale Governatore, guiderà il partito a livello regionale come nuovo segretario. La mediazione della segretaria Elly Schlein ha permesso di comporre il quadro, e l’annuncio ufficiale della candidatura di Fico è atteso a breve. Intanto, l’arrivo a Napoli di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, darà simbolicamente il via alla campagna elettorale. Anche nel centrodestra si provano a definire gli ultimi equilibri in vista delle elezioni regionali, in questo caso in Veneto. Qui la trattativa politica sembra ormai avviata verso un esito favorevole alla Lega, che ha fermato l’ipotesi di una lista autonoma del Presidente uscente Luca Zaia, considerata un rischio per l’unità della coalizione. Fratelli d’Italia, dal canto suo, ha scelto di non forzare la mano, parlando di un necessario atto di generosità. La soluzione trovata vede Zaia come capolista, un compromesso che consente alla Lega di rafforzarsi senza aprire fratture interne. Contestualmente, Salvini ha deciso di puntare su Alberto Stefani, vice segretario nazionale e segretario regionale del partito, come candidato alla Presidenza. 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