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La settimana politica: l’affaire Quirinale e i negoziati per l’Ucraina

La polemica tra FdI e Quirinale è stata uno dei passaggi più delicati della Legislatura. Nel frattempo, Trump ha presentato un piano in 28 punti per l’Ucraina

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Il recente confronto/scontro tra Fratelli d’Italia e il Quirinale ha segnato uno dei passaggi istituzionali più delicati dell’attuale Legislatura. Le dichiarazioni del capogruppo FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, fondate su frasi attribuite al consigliere del Presidente della Repubblica, Francesco Saverio Garofani, riportate da La Verità e secondo cui il Colle avrebbe un disegno per ostacolare l’azione della premier Meloni, hanno innescato una reazione di disappunto e stupore.

Il confronto Meloni-Mattarella al Quirinale

Un successivo colloquio di circa venti minuti tra Meloni e Mattarella richiesto dalla premier ha permesso di arrivare a una tregua formale, consentendo di sgonfiare la polemica. Al termine dell’incontro, una nota firmata dai capigruppo Bignami e Malan ha definito la questione “superata”, ribadendo al contempo la considerazione nei confronti del Capo dello Stato e il valore della collaborazione istituzionale tra Quirinale e Palazzo Chigi. 

Prosegue l’esame della legge di Bilancio

Nel frattempo, i gruppi parlamentari hanno trasmesso le liste dei circa 400 emendamenti “segnalati” al disegno di legge di bilancio. All’inizio della prossima settimana la Commissione Bilancio del Senato procederà con la valutazione di ammissibilità, cui seguirà l’esame del Governo sulle proposte presentate. Le votazioni dovrebbero prendere avvio entro la fine della prima settimana di dicembre, con l’obiettivo – ribadito dalla maggioranza – di portare il testo in Aula per l’approvazione in prima lettura nella settimana del 15 dicembre.

Negoziati di pace per l’Ucraina in progress

Sul fronte internazionale, la settimana è stata dominata dalle iniziative diplomatiche legate al conflitto in Ucraina, con l’amministrazione Trump impegnata nella definizione di un piano di pace in 28 punti negoziato con Mosca. Il progetto prevedrebbe nuove garanzie di sicurezza per Kiev e un quadro rinnovato nei rapporti USA-Russia, mentre la Casa Bianca ha gli incontri con la delegazione UE.

Durante i colloqui di Ginevra, gli europei hanno proposto svariate modifiche, tra cui l’eliminazione dei riferimenti alla non espansione della Nato e l’innalzamento a 800 mila unità del limite alle truppe di Kiev.

L’Ucraina, martoriata dall’intensificazione degli attacchi russi, rivendica il pieno rispetto della propria sovranità, mentre secondo l’Economist si andrebbe verso la possibilità di posticipare di una settimana dal 27 novembre la scadenza fissata dagli Usa per la conclusione del Piano, in considerazione delle questioni ancora rimaste aperte.

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