Conflavoro / Archivio Conflavoro / Notizie / Nazionali / Sistri (e contributo salato) addio, allo studio nuovo tracciamento per i rifiuti pericolosi
Breaking News

Sistri (e contributo salato) addio, allo studio nuovo tracciamento per i rifiuti pericolosi

Array
Breaking News

Soppressione nel Dl Semplificazione, da gennaio solo moduli cartacei in attesa di un nuovo sistema gestito dal ministero dell’Ambiente

Come annunciato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa nelle scorse settimane, il governo Conte sopprime il Sistri dal 1 gennaio 2019. E, di conseguenza, le aziende che devono smaltire rifiuti pericolosi dicono addio (per ora) anche al salato contributo economico annuale. Il Sistri è il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti e il superamento è previsto dalla bozza del Dl Semplificazione all’articolo 23.

I soggetti tenuti alla tracciabilità dovranno compilare i registri di carico e scarico e i formulari di identificazione attraverso moduli cartacei. Questo, come si legge nell’articolo in questione, “fino alla definizione ed alla piena operatività di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti organizzato e gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare”.

In arrivo in Consiglio dei ministri anche un intervento relativo all’End of waste. Forse già oggi stando alle parole di Salvatore Micillo sottosegretario al dicastero di Costa. Quest’ultima è la normativa che indica cosa è possibile fare coi rifiuti riciclabili e quando essi diventano ‘materia prima secondaria’. L’obiettivo, per Micillo (M5S), è “dare forza ai territori che eccellono nella raccolta differenziata e mettere un inceneritore in quel territorio significa non incentivare la differenziata”.

Una risposta al ministro Salvini e alle diverse prese di posizione in merito di Lega e Movimento 5 Stelle. L’idea del ministro dell’Ambiente sembrerebbe quella di reintrodurre la possibilità, da parte degli organi preposti, di stabilire caso per caso i criteri secondo i quali cessa la qualifica di rifiuto. Il ministero punterebbe così a un giro di vite per le lungaggini burocratiche, favorendo le aziende virtuose nel campo dell’economia circolare.

Scopri le altre nostre convenzioni