Conflavoro / Archivio Conflavoro / Notizie / Nazionali / Spesometro prorogato al 16 ottobre, ma è guerra aperta tra commercialisti e PA
Breaking News

Spesometro prorogato al 16 ottobre, ma è guerra aperta tra commercialisti e PA

Array
Breaking News

Ormai è scontro insanabile tra ANC e PA sull’invio telematico delle fatture

Soltanto stasera, sul filo del gong, è arrivata la proroga allo Spesometro con il Dpcm richiesto dal ministero dell’Economia. E, soprattutto, da professionisti e imprese dopo settimane, se non mesi, di calvario burocratico. La nuova scadenza per l’invio delle fatture del primo semestre 2017 è quella di lunedì 16 ottobre.


Durissima presa di posizione
, nelle scorse ore, da parte dell’Associazione Nazionale Commercialisti. Ancor più netta di quella emersa nel comunicato stampa di alcuni giorni fa, diffuso in modo congiunto con le altre principali sigle associative del settore e che ha incassato anche l’appoggio pieno di Conflavoro PMI. Difficile pensare che la proroga al 16 ottobre possa servire a calmare le acque.

Infatti nell’ultimo comunicato, precedente il Dpcm, l’ANC parla apertamente di “
manifesta incapacità dell’Amministrazione nel fornire e nel gestire gli strumenti che essa stessa concepisce” e di “totale disprezzo del lavoro dei professionisti e dei diritti dei contribuenti”. Si tratta, in sostanza, di una vera e propria guerra aperta tra commercialisti, loro clienti, ministero dell’Economia e Agenzia delle Entrate.

Nelle sue stringate e forti dichiarazioni
, l’Associazione Nazionale Commercialisti parla di situazione insostenibile e pure peggiore rispetto a una settimana fa. Il comunicato, infatti, elenca tutta una serie di dubbi e malfunzionamenti legati a doppio nodo con la sezione ‘Fatture e Corrispettivi’ (il cosiddetto Spesometro, appunto) della piattaforma telematica dell’Agenzia delle Entrate curata da Sogei.

“Non è dato sapere – dichiara l’Associazione Nazione Commercialisti – se persistano ancora i problemi sulla privacy legati ad indebiti accessi e, paradossalmente (forse per un maldestro tentativo di correre ai ripari), ora si è aggiunta l’impossibilità per taluni professionisti di controllare le ricevute dei propri invii”.

“In considerazione di questo vero e proprio delirio – scrive l’ANC – causato dall’approssimazione con la quale la procedura è stata rilasciata, e del totale disprezzo del lavoro dei professionisti e dei diritti dei contribuenti,
l’Associazione Nazionale Commercialisti chiede l’immediata messa off-line dell’intera procedura, dandone opportuna, ufficiale e motivata notizia. Chiede, inoltre, l’annullamento dell’adempimento per manifesta incapacità dell’Amministrazione nel fornire e nel gestire gli strumenti che essa stessa concepisce”.

“La
persistente disattenzione alle istanze dei commercialisti – conclude l’ANC – è stata la causa di questo caos e, se non vi saranno immediati e concreti segnali di cambiamento di rotta, sarà anche il primo motivo che spingerà la categoria ad iniziative da condursi in tutte le sedi istituzionalmente e giuridicamente preposte”.

A proposito dei potenziali guai relativi alla privacy, intanto, Sogei esclude qualsiasi bug:
“Il sistema non è stato violato da un punto di vista della sicurezza informatica, non vi è stato infatti nessun accesso non autorizzato o una sottrazione di dati da parte hacker. Si è trattato di una scelta funzionale – ha affermato l’amministratore delegato Andrea Quacivi – per dare agli operatori economici il massimo delle possibilità e degli strumenti per agevolare il rispetto dell’adempimento fiscale. Questa competente di facilitazione non ha determinato la violazione della privacy”.

Scopri le altre nostre convenzioni